�Quei bambini muti alla
finestra.
Davanti alla scuola di Beslan: l�urlo delle madri che chiamano i propri
figli. Quasi mille i sequestrati�.
Venerd� 3 settembre: rilasciati 31
sequestrati. I terroristi impediscono la distribuzione di cibo ed acqua.
Mosca esclude un blitz. E invece�
2 ore prima del blitz, Mosca.
L�agente della polizia speciale russa, Lena Voktilova, � nella sede delle
forze speciali. Si smente il possibile attacco alla scuola contro i
terroristi. Cos� dicono i giornali e la tv.
-Il Presidente chiede di intervenire- afferma il capo della polizia.
-Un blitz � troppo pericoloso, signore-.
-Lena, gli ordini sono ordini. Mi raccomando, non dite niente-.
-La tv lo verr� a sapere lo stesso-.
-Lo sappiamo. Ma � meglio agire con segretezza-.
-Mi scusi signore, ma non me la sento-.
-Lena, tu fai parte della squadra e come noi tutti devi partecipare-.
-Mi scusi signore, ma non � una cosa da niente. Stiamo parlando di quasi
mille sequestrati-.
-Bisogna tentare- interviene cos� Vladimir Navakov, il comandante del
futuro blitz.
-Ci sono persone innocenti l� dentro-.
-Appunto per questo le dobbiamo salvare tutte-.
-Signor Navakov, ricordiamoci che non � cos� semplice come si dice!-.
-Lo so, Lena. Dobbiamo agire. Tutti insieme. Dopo tutto, � un ordine del
Presidente-.
-Allora, siamo d�accordo?- chiede il capo.
-S�- rispondono tutti quelli presenti alla riunione. Tranne Lena.
-Lena?-.
La ragazza tira un gran sospiro. Pensa�
-Va bene!-.
-Ok. Tutti a favore! Vladimir, tu guiderai l�attacco. Mi raccomando-.
Usciti dalla riunione, Lena e Vladimir discutono sull�imminente blitz.
-Vladimir, � troppo pericoloso. E tu lo sai meglio di me-.
-Lena, sono ordini dall�alto-.
-Io non posso credere che il Presidente abbia chiesto d�intervenire-.
-Non posso farci niente, Lena. Per� ti prego una cosa�-.
-Che cosa?-.
-Durante il blitz, ti prego, stammi vicina il pi� possibile. Non voglio
perderti-.
-Anch�io non voglio perderti. Ti amo troppo-.
Vladimir sorride.
Capitolo 1.: Ossezia del Nord: 10 minuti prima
dell�inferno.
-Allora ragazzi. Le entrate sono 4: quella principale, quella secondaria,
quella della palestra e quella da dove entrano i professori- spiega al suo
gruppo Vladimir.
-I bambini dove si trovano?- chiede Lena.
-Pensiamo in palestra. L� si dovrebbe trovare la maggior parte degli
ostaggi-.
-Bene, allora procediamo-.
-Aspetta Lena. Non possiamo partire cos�. Studiamo un piano-.
-Vladimir, non serve nessun piano. L� dentro ci sono migliaia di civili
tra cui molti bambini. Dobbiamo intervenire subito-.
La ragazza esce dal nascondiglio.
-Lena? Lena? Santo cielo! Andiamo!-.
******
3 ore di puro inferno. Le televisioni di tutto il mondo hanno trasmesso la
notizia del blitz che non doveva esserci. Le immagini sono crudeli.
Bambini semi-nudi, mamme disperate che svengono dallo spavento. Ma la cosa
pi� spaventosa � una sola: 250 morti. Il blitz non � servito a liberare
tutti gli ostaggi, ma a peggiorare solo la situazione. Il mondo �
sgomento.
Capitolo 2.: Lena e Vladimir dentro alla scuola.
-La palestra � di l�- spiega Vladimir a Lena.
-Io vado al piano di sopra-.
-Aspetta Lena. Dove credi di andare da sola?-.
-Ci sono dei bambini qui dentro. Io non li lascio insieme a quei
fanatici-.
-Lena, mi avevi promesso di rimanermi vicina-.
-Abbassa la voce, ti prego-.
-Lena, rimani con me. Se vuoi andiamo insieme al piano sopra-.
-No, grazie. Posso farcela anche da sola-.
******
Beslan piange i suoi figli. Dolore e rabbia ai funerali, i morti e i
dispersi sono oltre 700. E la citt� si trasforma in un enorme cimitero.
Capitolo 3.: carneficina.
-Questo doveva essere un�operazione per liberare gli ostaggi, non una
tragedia-.
-Non lo abbiamo voluto noi, Lena-.
-E chi ha voluto un tale inferno? Ah, aspetta: il Presidente-.
-Non potevano non obbedire agli ordini-.
-Solo perch� � il Presidente russo? Per me non � altro che una persona
come le altre, solo che ha un titolo importante-.
Vladimir non sapeva come rispondere alla ragazza.
-Io non ho paura di lui-.
******
BESLAN: sui tubi azzurri del riscaldamento, le impronte rosse delle mani
di Soslan Tighiev. Aveva 14 anni. Lo hanno fucilato e poi gettato dalla
finestra dell�aula di scienze.
Con lui, nella classe delle fucilazioni, sono state giustiziate altre 22
persone. Adulti e bambini. Una decina sono stati freddati il primo giorno
del sequestro. Gli altri dopo l�esplosione della palestra, quando le porte
dell�inferno si erano gi� spalancate.
Capitolo 4.: la fuga di alcuni terroristi.
-Scappano. Scappano- urla Lena ad alcuni componenti della squadra
d�assalto �Scappano dall�uscita della palestra! Presto, dobbiamo
prenderli-.
Intanto�
-Lena? Lena?- Vladimir sta cercando la sua amata. L�ha persa di vista
�Lena?-.
Per� c�� anche Lena che pensa a Vladimir.
-Vladimir, dove sei?- la ragazza piange �Vladimir?-.
******
�La palestra sembra una basilica crollata�.
Capitolo 5.: la fine di tutto. Ma non del dolore.
-Vladimir?- Lena ha visto il suo ragazzo �Vladimir?-.
-Tesoro, sono qui!-.
I due si abbracciano.
-Oh, Vladimir, ero impazzita. Non ti trovavo pi�. Dov�eri?-.
-Dentro la scuola. Sono andato con alcuni dei nostri per fermare i
fuggitivi. Li abbiamo presi. Faranno la fine che si meritano-.
-E i bambini?-.
-Sono salvi. Alcuni feriti. Ma�
-Ma...?-.
-Purtroppo uno di loro � grave. Lo hanno torturato troppo. Era in fin di
vita-.
-Oh, mio Dio!-.
-Il Signore sar� con lui-.
******
Le madri piangono dalla disperazione. Altre invece piangono perch� il loro
figlio � salvo. I padri cercano. Alcuni civili usano armi per aiutare la
polizia. Non � servito a nulla. A nulla�
Capitolo 6.: i funerali.
Addio ai bambini di Beslan. La citt� diventa un cimitero.
LE FASI:
Mercoled�: l�assalto.
Durante la festa della riapertura dell�anno scolastico, un gruppo di
terroristi irrompe in una scuola di Beslan e prende in ostaggio oltre 1200
persone: alunni, maestri e parenti.
Gioved�: l�assedio.
I sequestratori rilasciano 31 persone, ma non esitano a sparare contro
chiunque si avvicini troppo alla scuola e continuano a rifiutare le
proposte dei negoziatori.
Venerd�: la strage.
Si concorda il recupero dei feriti ma durante l�operazione si odono due
esplosioni e i terroristi sparano contro ostaggi in fuga. Scatta il blitz:
centinaia i morti.
Capitolo 7.: Lena e Vladimir.
-Non posso aver accettato di aver fatto una cosa del genere- afferma Lena.
-E� colpa di una sola persona e tu sai chi-.
-Gi�! Buona notte Vladimir-.
-Notte Lena-.
Il ragazzo bacia sulla guancia Lena.
Basta poco. Ma a far cosa? Basta un proiettile. Uno sparo. Una trattativa.
Uno sbaglio. Basta veramente poco, veramente poco per scatenare l�inferno.
FINE
POSTFAZIONE DELL'AUTRICE
Ecco qua. Il mio racconto finito. Anche se un po� corto, volevo
rappresentare l�orrore di quello che � successo in quella scuola e come
poteva sentirsi una persona che fece parte di quel blitz. Nella fanfiction,
Lena � Sydney e Vladimir � Vaughn. Volevo descriverli in un ambiente
diverso e con personalit� diverse.
Ho usato dei titoli o spezzoni di articoli da �la Repubblica�. Alla fine,
ringrazio Antonio Genna che � sempre gentile e voi tutti appassionati di
Alias che scrivete fanfiction.
Ora vi saluto e spero che il racconto vi sia piaciuto. Se volete dirmi che
ne pensate, scrivetemi: la mia e-mail �:
guido.db@libero.it.
CIAO RAGAZZI!
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