Il Camaleonte Fan Fiction

Tra finzione e realt�

Era il 3 gennaio. Sarebbe dovuto essere il pi� bel giorno dell'anno per miss Parker, visto che era il suo compleanno. Ma quell'anno anche il tempo le era contro: una pioggia incessante batteva insistentemente su Blue Cove ormai da pi� di quattro giorni. Se ne and� in ufficio sfoggiando il suo solito allegrissimo completo nero. Quando apr� la porta, pens� di aver sbagliato ufficio: quella stanza era piena di foto in bianco e nero di due bambini. Guardandole meglio per�, si accorse che uno dei due bambini era lei. Nonostante cercasse di ricordare, l'altro bambino era fermamente convinta di non conoscerlo.

"Da piccola eri molto pi� sorridente, a quanto pare, eh miss Parker?"

Miss Parker conosceva bene quella voce. Senza neanche voltarsi, si accese una sigaretta.

"Siamo io e mio fratello, Jarod ?"

"Risposta sbagliata: sono io, miss Parker. A quanto pare, da piccoli eravamo molto uniti." A quel punto Jarod tir� fuori un dischetto "Facciamo una tregua e guardiamo questo nastro, ti va ? O preferisci giocare a "guardie e ladri" come al solito? Tanto lo sai che vinco sempre io." Infil� il dischetto dentro al computer, sistem� due poltrone davanti allo schermo e tir� fuori due pacchi di patatine "Prima le signore" e fece accomodare miss Parker.

"Non ci posso credere.... ti ho invitato al mio compleanno, abbiamo fatto il bagno in piscina e ABBIAMO GIOCATO AL DOTTORE!!!!!!!! Dove hai detto di averlo trovato?" Miss Parker era visibilmente sorpresa.

"L'ho trovato in un cassetto della scrivania di tuo padre. Sembra che lo guardasse con una certa frequenza. Ho trovato dei documenti, alla NuGenesis: tua madre stava per adottare un bambino...."

"Chi ?" Miss Parker non lo lasci� neanche finire la frase, che lo assal�.

"Me. Ecco spiegato perch� ci facevano stare cos� tanto tempo insieme. Sai, penso che saremmo stati due buoni fratelli, con una madre e un padre.....sarebbe stato bello."

"Gi�, molto bello.......ma purtroppo non � stato cos�." Quelle parole erano uscite spontanee dalla bocca di miss Parker.

"Per fortuna non � stato cos�, altrimenti ora sarei in grossi guai !"

"Non � possibile essere pi� incasinati di quanto lo sia tu in questo momento. Cosa sarebbe stata questa cosa cos� terribile?"

"La cosa terribile �....che adesso starei per baciare mia sorella."

Miss Parker era rimasta molto sorpresa, ma prima di poter ribattere, Jarod le si avvicin� e la guard� dritta negli occhi: sent� le braccia di Jarod che le cingevano la vita, vide il suo viso farsi sempre pi� vicino, sent� la pressione delle sue labbra calde e morbide sulle sue.

La porta s� apr� con un rumore fortissimo, sent� suo padre che gridava "Jarod, lascia andare mia figlia". Uno sparo, poi Jarod le cadde addosso. Lo adagi� con cura per terra, poi guard� suo padre ridere soddisfatto.

"Finalmente siamo riusciti a prenderlo, tesoro. E l'ha pagata anche per averti....mio Dio, non oso neanche pensare che quell'essere ti abbia baciata. Deve essere stato terribile per te."

Miss Parker era accecata dall'odio verso suo padre. Le dita le scivolarono piano verso la pistola. La estrasse e guard� suo padre dritto negli occhi.

"Come hai potuto farlo..." e gli spar�. Poi guard� Jarod che giaceva privo di sensi ai suoi piedi: stava perdendo molto sangue. Voleva chiamare l'infermeria del Centro, ma poi fece un altro numero.

"Sidney? Sono miss Parker.....vieni nel mio ufficio, presto. Mio padre ha sparato a Jarod."

Nel giro di un minuto, Sidney, Broots e Angelo erano nell'ufficio di miss Parker. Portarono il padre di miss Parker in infermeria, somministrandogli un forte anestetico. Poi si occuparono di Jarod: gli fermarono l'emorragia e, dopo aver accertato che la pallottola non avesse perforato organi vitali, lo portarono all'ospedale pi� vicino. Dissero che lo avevano derubato quando stava entrando a lavoro, lui si era ribellato e gli avevano sparato. Sidney si spacci� per il medico di famiglia di Jarod, forn� ai dottori tutti i dati medici di Jarod e fece passare miss Parker per la moglie di Jarod e Broots per suo fratello.

Jarod poteva uscire dopo due o tre giorni e "sua moglie" avrebbe dovuto assicurarsi che non facesse sforzi e che si cambiasse le bende regolarmente. Jarod si svegli� dopo un paio d'ore: fu sorpreso di trovarsi accanto miss Parker.

"A quanto pare a tuo padre non vado molto gi� come genero, vero?"

Miss Parker alz� la testa: il suo viso era rigato di lacrime

"Oh Jarod, � stata tutta colpa mia, mi dispiace...."

"Non � niente...Niente che non possa passare con un altro bacio: mi concedi questo onore?"

La Parker accarezz� il viso di Jarod e si sedette accanto a lui. Si guardarono nuovamente negli occhi e si baciarono. Sidney, che li osservava dal corridoio, se ne and� sorridendo.

Dopo due mesi miss Parker decise di tornare al Centro per l'ultima volta: si accorse che Jarod era molto preoccupato a causa della sua partenza perch� non faceva che domandarle quanto sarebbe stata via.

"Non preoccuparti, fra poco pi� di una settimana sar� di nuovo qui" Miss Parker cerc� di usare un tono rassicurante, ma neanche lei era sicura di quel che diceva: sapeva che suo padre la avrebbe fatta pedinare quando se ne sarebbe andata, avrebbe scoperto dove vivevano lei e Jarod e lo avrebbe ucciso o rinchiuso nuovamente al Centro. E questo non poteva assolutamente permetterlo. Ma ci� significava restare per sempre al Centro o vivere nella paura con Jarod. Decise che non avrebbe mai pi� rimesso piede al Centro e Jarod la port� in un posto dove non li avrebbe mai cercati nessuno: port� miss Parker da Bill, l'uomo che sua madre amava e che era anche il suo vero padre. Bill li accolse a braccia aperte e si sistemarono nella camera che era stata la camera di Catherine Parker, la madre di miss Parker: la camera era molto grande, il sole era sempre presente e accanto alla finestra c'era un enorme letto a baldacchino. Alle pareti c'era una carta da parati a fiori. Dopo poco che era entrata nella stanza, miss Parker lanci� un urlo di dolore e si accasci� per terra. Jarod, che era rimasto nella cucina a parlare con Bill, non appena sent� il grido di miss Parker, corse di sopra: era svenuta ed era immersa in un bagno di sudore. Jarod la port� di sotto, la caric� nel fuoristrada e la port� all'ospedale. Il dottore non fu per niente rassicurante

"C'� una notizia buona e una cattiva. Quale per prima?"

"Quella cattiva" Jarod era molto spaventato da questo atteggiamento del dottore

"La signora ha una brutta ulcera che va curata con dei medicinali che si ostina a non prendere. La buona notizia � che la signora � in stato interessante: fra otto mesi circa, lei diventer� padre."

Jarod non riusc� a dire niente: che miss Parker avesse un ulcera lo sapeva, ma che fosse incinta proprio no. Ma forse non lo sapeva neanche lei.

"Ma che cosa � stata a farle avere quel malessere? La gravidanza o l'ulcera?"

"Un p� entrambi: i primi mesi saranno abbastanza duri, a causa della sua ulcera. Se seguir� le mie istruzioni e prender� i medicinali, dopo il quarto mese non dovrebbe avere pi� disturbi combinati. Se lei � d'accordo, vorrei che restasse qui per la notte, solo per sicurezza."

Per Jarod quella fu la peggiore notte della sua vita: il dottore gli aveva detto che se miss Parker avesse smesso di prendere i medicinali avrebbe perso il bambino o peggio, sarebbe anche potuta morire.

Il mattino dopo, miss Parker si svegli� e si ritrov� in una stanza pi� asettica del suo ufficio, il che era alquanto insolito: c'era una grande finestra davanti al letto, ma i raggi del sole erano bloccati all'esterno da una veneziana chiusa. Si alz� faticosamente e, arrivata alla finestra, apr� la veneziana: i caldi raggi del sole che le accarezzavano il viso le ricordavano Jarod quando le accarezzava il viso, le sue mani erano sempre calde e morbide. Si guard� intorno, e finalmente vide Jarod: era seduto su una sedia e da come era messo, sembrava che ci avesse passato la notte. Gli si avvicin� in silenzio e lo baci� sulla fronte: si svegli� subito e vedendola in piedi si spavent� e la riport� a letto.

"Scusa, mi vuoi dire per che cavolo di assurdo motivo mi hai riportato a letto? Io voglio tornare a casa, non voglio stare qui!" Miss Parker era sorpresa dal comportamento di Jarod e sentiva che c'era qualcosa che lei non sapeva. "Lo sai che sei proprio scemo: sei riuscito a nascondere la tua identit� per pi� di un anno, e ora non sai nascondere una piccola bugia, che fra l'altro io non so. Avanti, di che cosa si tratta? L'ultima volta che eri nei guai mi hai baciata, ora che siamo pi� in confidenza che hai intenzione di fare?"

"Sei svenuta a casa di Bill quando sei entrata in camera di tua madre, io mi sono spaventato e ti ho portata all'ospedale e ti hanno trattenuto per la notte per due motivi, uno buono e uno cattivo."

"Quando fai un discorso serio non prometti mai niente di buono: avanti, prima quella cattiva, poi per� voglio il dolce!" Miss Parker nascondeva bene la sua paura: sapeva che la sua ulcera non era proprio "tirata a lucido" e per un istante pens� al peggio.

"La brutta notizia � che dovrai prendere i medicinali che non hai mai preso per l'ulcera per almeno un anno. La buona notizia � che..... fra pochi mesi dormiremo molto poco la notte....."

"E dai, non tenermi sulle spine, dimmelo, per piacere: perch� noi non possiamo dormire la notte come tutte le persone normali di questo mondo?"

"Semplicissimo, perch� fra qualche mese dovremmo cambiare molti pannolini: che tu ci creda o no, tesoro, sei incinta! Neanche io ci credevo all'inizio, eppure � vero, ho visto l'ecografia. E forse sono due."

"Io lo sapevo gi� da due giorni, ma avrei preferito dirtelo in un modo un p� pi� romantico. Sei arrabbiato?" Miss Parker aveva un'espressione che parlava da sola: anche se non avesse detto niente, Jarod la avrebbe capita lo stesso. Non le disse niente: la prese in braccio e la pos� su una carrozzella che era fuori dalla stanza e inizi� a fare uno slalom nei corridoi fino ad arrivare ad una grande porta marrone. Si avvicin� a miss Parker e, guardandola negli occhi, le disse:

"Micaela, mi vuoi sposare?"

Miss Parker rimase molto sorpresa: Jarod non la aveva mai chiamata per nome, quasi nessuno la chiamava mai per nome, perch� lo detestava, ma ora il suono di quelle parole e anche del suo nome, le sembrarono le pi� dolci che avesse mai sentito.

"Ok, per oggi basta !!! Siete andati molto bene. Ripassatevi il copione di domani. E andate a letto presto, altrimenti dormite ritti sul set. Andrea, ti passo a prendere fra 30 minuti, ok ?" Disse il regista, e in poco tempo il set, affollatissimo fino a pochi minuti prima, si svuot�. Michael Weiss, che aveva il ruolo di Jarod, non poteva vedere Andrea Parker, alias miss Parker e viceversa. Fin dal primo minuto che gli avevano presentati, fra loro era nato un odio reciproco e non tentavano neanche di nasconderlo e tutta la troupe era costretta a sentire i tremendi litigi che scoppiavano ad ogni pausa.

"Ela !! Appuntamento galante col regista. E meno male che si � raccomandato di andare a letto presto. Lui ci andr�, ma non certo per dormire, e nemmeno tu, suppongo. Giusto Andrea ? E' talmente agitato che si � scordato anche che domani � domenica e che possiamo andare a letto quando ci pare." Mentre parlava, Michael lanciava sguardi di fuoco ad Andrea che non stette molto a subire.

"Sempre meglio lui di te, che passi tutto il tuo tempo a ripassare il copione e non hai uno straccio di vita privata. Almeno quando sei Jarod, cerca di dimenticare di essere nato in Antartide: insomma, quei due si amano, non puoi rimanere immobile come un pezzo di ghiaccio quando ti bacio. Ora devo andare, o finir� con non avere neanche io una vita privata come qualcuno di mia conoscenza." E senza neanche salutarlo, se ne and�.

Quando arriv� a casa, Michael si rese conto che si era scordato le chiavi di casa. Riluttante ma costretto, mont� in ascensore, aspett� di essere arrivato al piano terra a schizz� fuori: odiava scordarsi le sue cose da tutte le parti e purtroppo per lui, questo accadeva piuttosto spesso. Arriv� agli studi e fren� con una rumorosa sgommata. Not� un'ombra che sussultava e poi si infilava nell'edificio. Incuriosito da chi potesse essere, si gett� all'inseguimento, tanto anche se non lo avesse trovato se ne sarebbe tornato a casa a leggersi il copione: da un certo punto di vista, Andrea aveva ragione. Non usciva mai con nessuno, anche se era stato pi� volte invitato dai vari tecnici ad andare a bere qualcosa con loro. Arrivato all'ascensore, not� che le porte si stavano chiudendo. Con uno scatto, balz� in avanti e blocc� le porte. Prima ancora di entrare, sent� un respiro affannoso e spaventato provenire dall'interno. Fu molto sorpreso quando not� che si trattava di Andrea. Non aveva un abito elegante o da sera per uscire, ma era vestita come lui: jeans, scarpe da tennis e felpa di dieci taglie pi� grandi che sarebbe stata anche a lui.

"E il tuo appuntamento galante ? Il citrullo ti ha dato buca ?" Inizi� subito a punzecchiarla, ma poi si accorse che stava piangendo. Anche se non erano per niente amici, le chiese che le cosa fosse successo. Lei lo guard� con i suoi occhi blu coperti di lacrime e lo mand� a quel paese. Allora Michael spinse rabbiosamente il pulsante del 37� piano e iniziarono ad insultarsi a vicenda: era la lite pi� tremenda che avessero mai fatto. Ad un certo punto, per� l'ascensore si blocc�. Tentarono inutilmente di sbloccarlo, ma dopo 10 minuti si arresero all'evidenza e si arresero, mettendosi a sedere sul fondo dell'ascensore. Andrea non riusciva a smettere di piangere e pi� che Michael tentava di tranquillizzarla, pi� lei continuava a piangere ed insultarlo. Finalmente, dopo circa un'ora, riusc� a smettere. Assicuratosi che Andrea non lo avrebbe potuto colpire con un pugno sul naso come aveva gi� fatto in precedenza, le offr� delle caramelle che aveva in tasca.

"Piuttosto di mangiare qualcosa di tuo morirei di fame" Andrea era molto arrabbiata, ma Michael non riusciva a capire se era arrabbiata con lui o con Mark, il regista. Per� era chiaro che nessuno li avrebbe cercati prima di luned� mattina e voleva cercare di litigare con lei il meno possibile: lui era sempre stato un tipo socievole, ma con Andrea era impossibile esserlo. Dopo qualche ora, Andrea tir� fuori dal suo zaino una piccola bottiglietta di acqua e istintivamente, la porse a Michael per offrirgliela ma, a differenza di lei, lui non si era ancora dimenticato di come le aveva risposto quando le aveva offerto delle caramelle e altrettanto acidamente le rispose:

"Sicuramente, dopo che ci hai bevuto tu, quell'acqua � diventata velenosa, quindi grazie ma voglio vivere ancora molti anni."

"Ma per Natale non ti sei comprato il cellulare ? Beh ? L'hai lasciato a casa accanto alla tua scarsa materia celebrale ?" Dalla risposta di Andrea, Michael si rese conto che le era passato tutto.

"No, cervellona, ce l'ho in tasca, ma negli ascensori non c'� campo, altrimenti pensi che starei qui a ciucciarmi una caramella? No, adesso sarei gi� a casa a dormire sul mio letto, invece che qui a litigare per delle scemate con te in una ascensore fino a luned� mattina."

"A quanto pare non sei neanche in grado di comprare un cellulare decente !!"

"Almeno io ce l'ho" La guard� in faccia e poi le disse una cosa che non avrebbe mai dovuto dire "Certo che in fatto di uomini non hai dei buoni gusti: Mark non � proprio mister mondo..."

A quel punto, Andrea era inferocita "almeno io un gusto ce l'ho.....da quanto tempo � che giriamo "Jarod"? Un anno e mezzo? No, sono due... Strano, non ti ho mai visto uscire con una donna. Non � che hai dei gusti strani....Dimmi una cosa...da quanto tempo non vai con una donna?" E continuarono cos� fino alla domenica sera, quando finalmente riuscirono ad addormentarsi. Un p� per il freddo, un p� per lo sconforto, Andrea si addorment� sul petto Michael e restarono cos� fino alla mattina dopo.

Verso le nove, i tecnici riuscirono a sbloccare l'ascensore: evidentemente ci doveva essere qualcuno all'interno da sabato sera quando si era bloccato. Fu Mark ad aprire la porta, con tutta la troupe che scrutava l'interno dell'ascensore. Lo stupore generale si scaten� quando l'ascensore si apr�: chi avrebbe mai potuto immaginare che all'interno ci avrebbero trovato Michael e Andrea che dormivano abbracciati ? I versi di stupore svegliarono i due belli addormentati. Si alzarono e poi Andrea inizi� nuovamente a piangere ed abbracci� Michael, sfogando tutta la tensine accumulata durante tutto il tempo che avevano passato in ascensore.

"A quanto pare non hai pianto per molto tempo sabato sera, eh Andrea?"

"Guarda che non � come pensi, non � successo niente fra me e Michael."

"Ah si ? E allora spiegami perch� stavate dormendo abbracciati."

"Perch� faceva un freddo cane l� dentro, ecco perch�."

Capendo che la cosa sarebbe durata ancora per un p�, Michael spinse nuovamente il pulsante del 37� piano, si prese un giorno libero e se ne and� a casa a riflettere. Era chiaro che dopo quell'esperienza le cose fra lui e Andrea erano cambiate, anche se non riusciva a capire come e quanto fossero cambiate.

Il giorno dopo era il compleanno di Joe, il 2� cameraman, e tutto lo staff organizz� una festa. Michael seppe che Andrea e Mark si erano rimessi insieme e decise che sarebbe andato a parlarle. Naturalmente dopo poco, iniziarono a litigare. Lei se ne and� indispettita alla festa come se niente fosse.

Non si sa come, ma dopo poco usc� fuori la cassetta di un'altro compleanno al quale Andrea doveva essere accompagnata da Mark, che per� non accennava ad arrivare, come al solito. Frank, l'altro cameraman, aveva ripreso Michael che si preparava per accompagnare Andrea a quella festa. Quando fu vestito, con un bellissimo mazzo di rose rosse in mano, arriv� Mark.

Andrea non si era mai resa conto di quello che Michael provava per lei. Proprio in quel momento, la porta si apr� ed entr� Michael. A quel punto si rese conto che per lei era molto pi� importante Michael di Mark: anche se non facevano altro che litigare, lei sapeva molte cose su Michael, il che non poteva dire di Mark. Se ami una persona, devi condividere tutto con lei, ma Mark era molto riservato riguardo alla sua vita privata, anche se ora ne faceva parte anche lei. Guard� Michael e si incammin� verso di lui. Lo abbracci� e, guardandolo negli occhi, gli disse

"Michael Weiss, io mi sono innamorata di te" E baciandolo, si rese conto che era stata la cosa che aveva inconsciamente desiderato fin da quando lo aveva visto per la prima volta.

Tutti i membri della troupe rimasero immobili, incapaci di dire anche solo una parola. Era una cosa assurda. Tremendamente assurda. Anzi, per dirla tutta, era troppo assurda. Da quando si conoscevano non si erano mai potuti vedere e ora, in tre giorni, restavano chiusi in ascensore per due giorni e dormivano abbracciati e ora si amavano da impazzire. Si, era proprio una cosa assurda. Tutti pensarono che era un peccato che Mark, come al solito, fosse in ritardo: tutti lo odiavano per quell'aria da essere superiore che aveva sempre, ovunque e con chiunque incontrasse. Frank cap� che stava per succedere qualcosa, e si affrett� ad accendere la camera 1 e riprese tutto: il filmino, l'entrata di Michael e la "confessione" di Andrea, cos�, quando e se Mark fosse arrivato, loro gli avrebbero mostrato la cassetta. E come da copione, dopo circa mezz'ora, arriv� Mark, senza neanche chiedere scusa per il mostruoso ritardo. Chiese dove fossero Andrea e Michael e prima che potesse andare a disturbarli, lo fermarono con la scusa di dovergli far vedere un filmato. Dapprima credette che fosse tutto solo uno scherzo e anche quando il filmato fin�, lui disse che si vedeva che non era stato lui a dirigerlo, perch� faceva pena. Ma quando si diresse al camerino di Andrea e Michael, cap� che qualcosa non funzionava: non si sentiva nessun urlo, nessuna cosa che si infrangeva contro il muro e cio� i rumori caratteristici del 37� piano. Apr� la porta con un colpo violentissimo, ma n� Andrea n� Michael lo degnarono di uno sguardo: Mark non poteva, o meglio, non voleva credere a quello che i suoi occhi stavano vedendo: si stavano baciando, baciando in una maniera che lui non aveva mai visto. Erano dei baci appassionati, ma puri. Sembrava che nessuno dei due avesse mai baciato nessuno. Per la prima volta in vita sua, Mark abbandon� il piedistallo dal quale guardava tutti dall'alto e sent� che aveva perso: anche se non amava per niente Andrea, non gli andava gi� che ora fosse Michael a baciarla. Aveva perso il controllo di tutto. E non poteva accettarlo. E quel giorno stesso, si licenzi�.

Dopo che Mark se ne fu andato e l'amministrazione assunse un altro regista, sul set del 37� piano si respirava un'aria meno oppressiva e i costi di produzione erano calati perch� i due protagonisti non si lanciavano pi� conto gli oggetti di scena. Aumentarono anche gli ascolti, perch� le scene d'amore diventavano sempre pi� credibili, forse anche perch� tutti gli sguardi che Jarod e miss Parker si lanciavano erano gli sguardi veri di Michael e Andrea. Mark era finito a dirigere telefilm per canali televisivi di seconda categoria e non aveva pi� avuto contatti con nessun componente della troupe di "The Pretender" e dopo due anni di telefilm falliti, lo avevano assunto come fattorino alla Warner Bros.

(scritto da Clelia)


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