Il Camaleonte Fan Fiction

Tristi reminiscenze

Da una settimana si sentiva pervadere da una strana sensazione.Aveva la certezza che un cd della sua valigia di metallo,contenente tutto il suo passato,mancasse.Revisionandoli tutti con calma si era accorto che del periodo che va dal giugno del 1975 al settembre dello stesso anno non possiede alcun documento.Possibile che Sidney si sia dimenticato per ben quattro mesi di filmare le sue simulazioni?Il mistero sembrava essere senza soluzione ma sapeva a chi poteva rivolgersi.Compose il numero telefonico dello studio di Sidney e questo subito gli rispose.
-Ciao Jarod.-
-Sidney,che cosa � accaduto nell'estate del 1975?-
Sidney sorrise dall'altra parte della cornetta.Gli faceva piacere che Jarod si fosse accorto della piccola svista.Gli spieg� l�accaduto.
-Jarod,in quell'estate tu venisti in vacanza con me in Italia.L� io avevo alcuni parenti che mi avevano offerto di recarmi in villeggiatura. Riusc� a convincere il Centro a lasciarti portare con me.Tu forse non te ne ricorderai bene,ma in quel periodo ti divertisti moltissimo.Conoscesti anche una ragazzina italiana.
Jarod rimase in silenzio.Non aveva mai creduto di poter essere andato in Italia;come mai non se lo ricordava pi�?
Sidney prosegu� con la sua spiegazione:-Probabilmente non hai alcun ricordo poich� la tua mente venne assorbita,dopo quell'estate in una estenuante serie di simulazioni.-
-Sidney-prorruppe Jarod-sarebbe bello se sapessi cosa � accaduto in quel periodo.C'� qualcuno che me lo pu� narrare?-
-S�,ma dovrai recarti nei luoghi del tuo passato.Ti invier� un' e-mail con tutto il necessario per orientarti in Italia e nel luogo della tua passata vacanza.Ah,Jarod quasi dimenticavo.Non avrai alle calcagna Miss Parker.Non immaginer� mai che tu sia andato all'estero.Buon viaggio.-
Jarod prenot�,tramite il suo computer un posto sul primo volo per l'Italia. 

Fremeva di impazienza,l'aereo sembrava non arrivare mai. Atterr� all'aeroporto di Verona.Quando scese dall'aereo un operatore di pista gli indic� la strada da seguire per giungere nel palazzo dell'aeroporto.Davanti alle vetrate scorrevoli alcuni taxi aspettavano i passeggeri. Jarod,sfoderando un perfetto italiano domand� di essere portato a Firenze. L'autista lo guard� esterefatto.
-Signore,cos� lontano non posso portarla,per� posso scarrozzarla fino a Verona.L� trover� un taxi che la porter� fino a Firenze.- Cos� fece e dopo neanche un'ora Jarod era diretto sull'autostrada per la citt� fiorentina.Continuava a guardare fuori dal finestrino entusiasmato dal paesaggio. Verde,rigoglioso,disseminato da alcuni casolari. L'autista osserv�:-Lei non mi sembra italiano.-
Jarod lo guard�:-Ha ragione,sono americano,ma ho imparato benissimo il vostro idioma.-
L'autista fece cenno di s� con il capo.Era un uomo abbastanza anziano,sulla settantina d'anni,sguardo vispo e corporatura robusta. Parl� del pi� e del meno con Jarod,il quale disse di avere dei parenti in Italia,a cui doveva fare visita.
Cos� trascorsero le cinque ore di viaggio necessarie per arrivare a Firenze. L'autista lo port� fino in Piazza S.Maria del Fiore. Jarod pag� e ringrazi� Gustavo per la compagnia del viaggio. L'uomo ricambi� il saluto e ripart�.
Jarod contempl� l'immensa chiesa e il battistero. Li aveva sempre visti sui libri di testo o alla televisione.Dal vivo facevano tutt'altro effetto.-Le visite guidate un'altra volta-pens�.
Si diresse velocemente all'albergo che Sidney gli aveva indicato: l'Hotel Uffizi. Chiese informazioni a una passante che molto gentilmente gli indic� la strada da prendere. L'hotel non era molto distante. Sidney gli aveva detto che il proprietario era un suo amico di vecchia data: Francesco Braschetti. Ora doveva avere circa sessant'anni. Jarod entr� nell'ampio salone dell'hotel che annoverava ben quattro stelle.Alla sua sinistra si trovava un ingresso per un salottino. Davanti si trovava il bancone finemente intagliato della reception. A sinistra e a destra due ampie scalinate che conducevano ai piani superiori. Le pareti erano rivestite di ampi specchi. Si diresse al bancone e l� domand� se fosse stata prenotata una stanza a nome di Jarod Russel. Il giovane gli rispose affermativamente, aggiungendo anche che il soggiorno di una settimana era gi� stato pagato anticipatamente.-Ci avr� pensato Sidney-pens� immediatamente Jarod.
-Prego signore,ecco la tessera della sua stanza,la 175.Le abbiamo riservato una splendida vista sulla citt�.Il ragazzo le porter� in stanza i suoi bagagli.-
Jarod ringrazi� e si diresse dietro al facchino. Poi gli domand� se sapesse dove poteva trovare il proprietario signor Braschetti.Il ragazzo gli rispose che il principale era nel suo studio,all'ultimo piano.
Quando sistem� le sue cose all'interno della stanza Jarod decise di farsi una doccia fresca. Il viaggio lo aveva sfinito. Poi avrebbe anche dormito. Erano circa le due del pomeriggio quando si addorment�.Al suo risveglio, verso le cinque, decise di andare a fare una visita al principale. Pi� di tre ore non riusciva a dormire.Buss� alla porta,e una voce tuon� imperiosa:-Avanti. La porta � aperta.-
-Permesso-disse Jarod,ed entr� nella stanza.
Francesco era indaffarato a scribacchiare su alcune carte. Quando Jarod entr� il fiorentino alz� lo sguardo e l'osserv� attentamente per qualche minuto. Si alz� dalla sedia e si diresse verso di lui. L�aveva subito riconosciuto.Era un uomo molto alto e strette Jarod in un caloroso abbracci� sollevandolo da terra:-Jarod, figliolo, quanto tempo � passato.-
Jarod guard� interdetto Francesco che cap� al volo e lo lasci� dal suo energico abbraccio.-Ah Jarod, tu non puoi ricordare. Mi sembra ancora l'altro ieri quando Sidney ti port� da noi. Allora eri un bel ragazzo di quindici anni e io non avevo che un piccolo albergo;piccolo ma confortevole.-e dicendo questo alzava il dito indice.
Jarod lo osserv� attentamente. S�, adesso che lo rivedeva, la sua mente riport� alla luce l'immagine sbiadita di quell'uomo alto e robusto. Improvvisamente si ricord� di quando lo aveva portato in aperta campagna, insieme a chi? Questo ancora non lo rammentava,i suoi ricordi in questo punto erano molto incerti.Ridestandosi dai suoi pensieri,Jarod vide che Francesco stava estraendo dalla scrivania una foto.Gliela porse.-Guarda ragazzo,questo a destra sei tu,poi io,Sidney�-Poi spost� il dito verso l'ultima persona a sinistra,una ragazza che sembrava avere la stessa et� di Jarod,forse qualche anno in meno.
-E lei,te la ricordi?-Jarod scosse la testa.-No-.
-Pazienza figliolo;� passato tanto tempo.Ma sappi una cosa,lei si ricorda ancora di te.Vai a trovarla,le farai piacere.
-Va bene Francesco.-
-Sidney come sta?-
-Bene, ci sentiamo continuamente.-
-Immagino che il suo lavoro lo tenga molto impegnato. Quando torni in America salutemelo. D'accordo?-
-Siamo d'accordo.Dove posso trovare lei?-
-Lei, si chiama Sara. Lavora come insegnante presso il liceo classico S.Maria. E' vicino alla piazza del duomo.Vai pure a trovarla.Le farai una bella sorpresa.-
-Grazie. Poi vorrei che ci riunissimo tutti insieme, per passare insieme una bella serata e aiutarmi magari a ricordare quello che ancora non mi � chiaro.E' molto importante per me.-
Quando Jarod usc� dalla stanza, Francesco elettronica del suo computer.Comparve l�immagine di Sidney che lo salut� calorosamente.-Ciao Francesco.Se mi chiami significa che Jarod � gi� arrivato.-
-Gi�,ma non ricorda niente.Come avevi detto tu.Speriamo che Sara lo aiuti.-
-Lo spero anch�io.-

Il giorno dopo Jarod usc� in strada, si era cambiato e aveva indosso il suo giubbotto corto di pelle,calzoni scuri e sotto una maglietta dalle maniche lunghe di un rosso scarlatto.Immancabili i suoi occhiali dalle lenti arancio scuro.
Si diresse al Liceo indicato da Francesco,un edificio storico del diciottesimo secolo,anticamente un convento.Un� ampia scalinata introduceva nell'atrio dove regnava il pi� assoluto silenzio.Si diresse in bidelleria dove una signora di mezza et�,piccola e grassottella stava guardando la tv.Jarod buss� leggermente alla porta d'entrata e le signora si volse a guardarlo:-Mi dica giovanotto.-
-Buongiorno,starei cercando la professoressa Sara,qual � la sua aula?-
-Mi segua, la porter� io dalla signorina Sara.-
Jarod segu� la piccola signora per i corridoi e le scale della scuola.La bidella si ferm� davanti a una porta che aveva una targhetta a lato su cui era scritto con lettere dorate 3�A.-giovanotto,questa � l'aula della signorina Sara.Vuole che la chiami o ci pensa lei?-
Jarod pens� un attimo e poi disse:-La chiami lei per favore e dica che un suo vecchio amico la vorrebbe salutare.-
-Va bene-bofonchi� la signora.-Buss� alla porta e da dentro un coro disse:-Avanti-
-Ciao Berta-acclam� all'unisono la classe quando la bidella entr�.Lei contraccambi� il saluto. Poi annunci� Jarod alla signorina Sara. Jarod era molto emozionato.Come sarebbe stato rincontrarla dopo tanto tempo? Che reazioni avrebbero avuto entrambi nel rivedersi?
Sara usc� dalla classe guardando la bidella e interrogandola su chi fosse questo amico.La bidella disse solo che si trattava di un bell'uomo. Sara assunse un espressione stupita e la sua classe cominci� a urlare canzonandola goliardicamente.-State buoni per qualche minuto.-Disse lei.
Quando chiuse la porta della classe,il suo sguardo e quello di Jaord si incrociarono e rimasero a fissarsi per qualche minuto.La bidella accorgendosi di essere di troppo si conged� da s�.Sara apr� leggermente la bocca come se stesse per dire qualcosa,ma le parole sembravano morirle in gola.Poi finalmente :-Mio dio,Sei proprio tu?-
-S�, Sara, sono Jarod.-
Alcune lacrime cominciarono a rigarle il volto.La voce era leggermente smorzata.-Che bello rivederti Jarod,pensavo che non ci sarei pi� riuscita a riabbracciarti.-e lo strinse teneramente.Anche Jarod contraccambi� l'abbraccio.Poi la osserv� attentamente.Era pi� piccola di lui di una spanna abbondante. Longilinea, folti capelli corvini le scendevano fino all'altezza delle spalle,sciolti,senza nastri o fermagli.Una ragazza affascinante. I suoi occhi marroni,profondi,osservavano Jarod.Egli immobile le sussurra:-Vorrei parlarti, hai un momento?-
-Ma certo, ma non qui, dopo che avr� finito di lavorare; anzi vieni, ti presento ai miei studenti, saranno felici di conoscerti.-
-Ma, non so�-rispose lui titubante.
-Dai vieni, vedrai che farai loro piacere. Non senti come urlano di entrare? Sono degli inguaribili ficcanaso.-
Jarod alla fine acconsent�,ed entr� nella chiassosissima classe. Salut� tutti gli studenti e si present� come un amico della professoressa. Una ragazza disse dal fondo della classe:-Beata lei professoressa, vorrei averlo io un amico come il suo.-
-Giulia!!-la rimprover� gentilmente Sara-Non mettere a disagio Jarod.-
-Da dove viene?-domand� un ragazzo della prima fila dai capelli tinti di un rosso fuoco.
-Sono americano.-
-Per� parla benissimo l�italiano. Ha fatto un corso di lingua?-
-Gi�-
-Ora basta con le domande, dobbiamo continuare con la lezione. Jarod, vuoi sederti in classe? La guard� per un attimo ed accett�.Si sedette vicino ad una ragazza dai capelli biondi in terza fila. Si mise subito in ascolto della lezione. Stavano traducendo una versione di Cicerone. Un autore che Jarod aveva ben conosciuto nel suo passato di studioso latino. Inconsciamente cominci� a tradurre la versione mentre una ragazza la stava leggendo ad alta voce per tutta la classe. Alla prima lettura l�aveva gi� traslata in italiano. Poi Sara disse:-Ora, ragazzi, avete dieci minuti di tempo per tradurre fino alla 5� riga. Buon lavoro.-
La ragazza a fianco di Jarod si mise alacremente al lavoro. Lui la guard� mentre stava scrivendo la traduzione. Not� immediatamente un errore di sintassi e sottovoce le sussurr� la traduzione giusta. La ragazza lo ringrazi� poi lo osserv� sgranando gli occhi.-Ha tradotto in modo perfetto.-pens�. Jarod le sorrise.
-Sabrina, non distrarti- le disse Sara.
-Mi scusi.-e continu� a scrivere. Poi guard� ancora per un secondo di con la coda degli occhi quell�uomo che stava ora guardandosi in giro per la classe.
La lezione termin� proprio mentre i ragazzi stavano per leggere la traduzione. La campanella fece trarre un sospiro di sollievo a tutti quanti.Poi Sara usc� insieme a Jarod.-Sei fortunato gli disse,oggi avevo solo tre ore di lezione, quindi se vuoi possiamo andare a fare un giro per Firenze-
-Molto volentieri-e la prese a braccetto mentre uscivano. Mentre scendevano le scale gli studenti e gli insegnanti li osservavano con un sorriso sul viso.Dovevano sembrare proprio due fidanzatini ben assortiti. Camminarono per tutta la restante mattinata entrando in negozi,visitando bancarelle e osservando i monumenti all�area aperta. Sara talvolta per deformazione professionale spiegava a Jarod la provenienza di quella statua oppure chi l�aveva costruita..Jarod talvolta asseriva di conoscere gi� quella determinata statua perch� l�aveva vista su un libro di storia. Per� molte cose le ignorava, non essendo mai venuto a Firenze. Quella mattinata trascorse piacevolmente sia per Jarod che per Sara.
Loro, come si sar� gi� capito, si erano conosciuti all�et� di quindici anni, quando Jarod era venuto in Italia in vacanza portato da Sidney. A quel tempo si innamorarono, e fu il primo vero amore per il giovane simulatore (escluso quello per Miss Parker). Purtroppo per� Sara sapeva che Jarod non sarebbe rimasto con lei oltre l�estate; inoltre egli sub�, una volta ritornato al Centro, un lavaggio del cervello che gli cancell� in gran parte i ricordi di quell�estate. Il suo intuito le diceva che Jarod le stava nascondendo qualcosa, ma cosa? Prima o poi glielo avrebbe chiesto.

All�ora di pranzo si ritirarono in una pizzeria. L� potevano parlare liberamente. Jarod sentiva di doverle chiedere tutto quello che era accaduto quell�estate.
-Sara, io sono stato qui parecchi anni fa,ma non riesco a ricordare tutto con precisione. Sidney mi ha detto di venire per rievocare questi deboli ricordi. Aiutami, te ne prego.-
Lei lo guard�.-Va bene.Prima per� devo dirti che io so chi sei in realt�.O pi� precisamente so chi sei dalla storia che Sidney mi raccont� molti anni fa.-
-Perch�? Cosa ti ha raccontato di me Sidney?.
-Jarod, io sapevo che eri un simulatore. Nel lontano 1975.Vuoi sapere come l'ho scoperto?
-Dimmi.-
-Tu avevi una valigia, molto voluminosa. Una settimana dopo il tuo arrivo venni nella tua camera per fare ordine. La donna delle pulizie quel giorno non era potuta venire cos� mi offr� io per pulire le stanze. D'altronde l'albergo non era grande come adesso. Quando cercai di spostare la tua valigia la maniglia si ruppe ed essa cadde, aprendosi. Al suo interno non vi erano solo indumenti ma qualcos'altro che mi sconcert�. Uno schermo con una piccola tastiera.Solo dopo molti anni mi accorsi che quello che vidi era in realt� uno dei primi computer portatili.Gi� questo mi aveva stupito, perch� una tecnologia cos� avanzata non esisteva ancora. Comunque a fianco del computer c�era un contenitore,con quattro dischi lucenti, dei cd. Fu a quel punto che Sidney mi scopr�. Entr� nella mia stanza senza che me ne accorsi, ma non con la reale convinzione di cogliermi nelle mani nel sacco. Mi guard� per un minuto poi decise di raccontarmi la tua storia. Ci conoscevamo da molto tempo e fra di noi non c�erano segreti. Se fossi stata un�estranea avrebbe inventato chiss� quale assurda scusa. Mi fece sedere alla tavola della stanza,apr� il computer e �-
-Vedesti i filmati delle mie simulazioni.-
-S�, ma questo non cambi� i miei sentimenti per te. Ti amavo gi� prima di scoprire chi fossi realmente. Mi piacevi per la tua sensibilit�, per come sapevi trattare le persone. Nessuno che ti aveva conosciuto, in seguito alla tua partenza, mi parl� male di te. Anzi tutti i contadini che avevi conosciuto ti ricoprirono di elogi e complimenti, per la tua disponibilit�. Mi viene ancora oggi da ridere a pensare a te, impegnato a riparare la macchina di Lucilla, la filatrice. Armeggiavi intorno al mezzo con una sicurezza incredibile, sembrava che conoscessi millimetro per millimetro le componenti del motore. Per te probabilmente erano piccole cose e banali ma dalla gente del posto eri apprezzato e ben voluto.-
-Ora comincio a ricordare. Non dire che per me erano banali. Essere molto intelligenti non significa perdere l�amore verso le cose pi� semplici.-
-Scusa,non intendevo offenderti Jarod. L�ho fatto involontariamente. Poi Sidney mi disse che saresti dovuto tornare indietro al Centro. Ma io non ti ho mai dimenticato. E ti ho aspettato.-
-Sara, anch�io evidentemente ti amavo ma ora non me ricordo. E un po� me ne vergogno, perch� vedo con quanto sentimento mi hai aspettato e mi apprezzi. Sono commosso. Ma non tutto il mio sentimento si � estinto.Sento di provare qualcosa per te anche se non si pu� parlare di amore.-
-Io aspetto, non ho fretta.-Qualcosa in Jarod per� cominci� a sconvolgerlo. Se da una parte era felice di avere riconquistato il suo passato dall�altro non sapeva come ricambiare il sentimento di Sara. Tutto il suo impegno nelle simulazioni sembravano avergli fatto perdere ogni ricordo,oppure no? E se non fossero state le simulazioni a fargli dimenticare le passioni che aveva provato per quella ragazza cos� dolce che lo stava osservando? Potevano benissimo avergli cancellato i ricordi. Al Centro questo era un scherzo. Doveva essere stato certamente cos� perch� le simulazioni non potevano avere il potere di cancellargli la memoria. Maledetti, non si pu� giocare con i sentimenti delle persone.
Jarod sospir� e osserv� gli occhi marroni, profondissimi, di Sara.Come avrebbe fatto? Lui sarebbe ripartito dopo una settimana e una settimana era forse appena sufficiente a risvegliarli quell�amore che avevano cercato di sopirgli. E poi?Si sarebbe ripetuto tutto come tanti anni prima. Lui sarebbe andato via e lei sarebbe rimasta ad aspettarlo. Anche questa volta? No, lei non poteva,anzi non doveva.Aveva vissuto fino ad allora con la speranza di rivederlo ma adesso con un suo nuovo addio l�incantesimo si sarebbe dovuto spezzare.
-Sara,credo che sar� difficile che io possa ancora amarti. Voglio dirtelo subito. Non so come spiegartelo eppure non riesco proprio a ricordarmi di averti amato.-(cerc� di formulare questa scusa meglio che potesse) Lei lo guard� compassionevole. Capiva quanto lui stesse soffrendo.
-Ho capito, ti hanno fatto qualcosa di strano al Centro, vero? Ti ricordi poco o niente. Questo mi addolora. Io speravo che avremmo potuto iniziare insieme una vita. Ci saremmo sentiti bene l�uno accanto all�altra. Non potresti rimanere?-
Lui la guard�:-No-rispose secco-Ci sono ancora delle cose in sospeso,che devo regolare con il Centro.Forse mi giudicherai egoista ed egocentrico,ma se non faccio qualcosa molti altri ragazzi potrebbero fare la fine che ho fatto io.-
-No, Jarod, io ti capisco perfettamente. Usciamo adesso. Non abbiamo ancora ordinato niente.-
Jarod rimase sorpreso da quella decisione ma acconsent� senza esitare. Sara lo condusse in strada.
-Dove stiamo andando?-domand� Jarod preoccupato. Sara incominci� a singhiozzare trattenendo a stento le lacrime.
-Sara, perch� piangi?-domand� Jarod con voce rotta dalla preoccupazione.
-Jarod, vai, e non tornare mai pi�- disse lei flebilmente-non voglio pi� vederti, soffrirei troppo.-
Jarod la osserv� e poi abbass� gli occhi stringendo le labbra-Hai ragione Sara, ed � proprio questo quello che io non voglio. Che tu soffra.-
Egli stava gi� per avviarsi all�albergo quando Sara improvvisamente lo trattenne per una manica.-Aspetta,non voglio che tu questa volta mi dimentichi completamente-e lo baci� dolcemente quanto impetuosamente.
Poi lo lasci� andare. Lasci� che scomparisse tra la folla di turisti e sussurr� dolcemente:-addio per sempre,Jarod-

Appartamento di Jarod situato in una imprecisata zona dell'America orientale
-Sidney?-
-Ciao Jarod,come � andata?Sei tornato molto presto.-
-Anche questa volta mi hai nascosto la verit�. Perch�?-
-Speravo che tu riuscissi a ricordare.-
-Questo non � accaduto. E so chi devo ringraziare anche questa volta.-
-Mi dispiace Jarod-
-Anche a me.-

(scritto da Marco)


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