Riassunto:
Cosa successe su Antar prima che Zan, Ava, Vilandra e Rath venissero spediti
sulla Terra.
Data di composizione:
dal 16/08/05 al 18/08/05
Valutazione:
Per tutti, ma per gli argomenti trattati non proprio adatto ai pi� piccoli
E-mail:
rapiro84@libero.it
Disclaimer: tutti i diritti dei personaggi del
racconto appartengono alla Jason Katims Productions / Regency Television - 20th
Century Fox. Questo racconto � di propriet� del sito Roswell.it.
Tutto il pianeta era in fermento per la prossima
incoronazione di Zan, figlio del loro amato re deceduto da poco. La loro
regina aveva seguito la triste sorte del marito ed ora Antar era senza una
guida.
Le loro preoccupazioni presto sarebbero state dimenticate perch� Zan sarebbe
salito al trono, ed erano consapevoli del fatto che non potrebbe esserci re
migliore di lui.
Zan era ancora giovane, ma era bello, intelligente, carismatico e
soprattutto leale e buono. Aveva seguito il padre e aveva appreso da lui
tutto ci� che era necessario per governare un pianeta. Con lui non sarebbero
rimasti delusi.
Zan, nonostante fosse felice di salire al trono, non era entusiasta di
doversi sposare. Conosceva la sua promessa sposa Ava da anni e le voleva
bene, ma non la amava come si ama una moglie. Aveva sempre odiato le regole
nobiliari per cui erano possibili matrimoni solo tra membri della stessa
classe sciale, ma non poteva opporsi a usanze cos� antiche e importanti per
il suo popolo.
I preparativi procedevano veloci e Zan decise di andare personalmente a
scegliere gli addobbi per la cerimonia.
Nonostante fosse cresciuto come un guerriero, gli erano state insegnate
anche tutte le arti e i mestieri che rendevano un uomo completo e in grado
di guidare un popolo.
Era pomeriggio quando lui e Rath, il suo braccio destro e migliore amico, si
recarono nella bottega di Joele, il loro fidato fornitore di stoffe e
drappi.
Quando entrarono nel negozio per� non trovarono l’uomo che consegnava le
merci a palazzo, bens� una ragazza.
Zan credette di stare per morire perch� non riusciva pi� a respirare: lunghi
e morbidi capelli scuri, occhi nocciola brillanti e intelligenti, viso
d’angelo e un sorriso da far girare la testa. Non aveva mai visto una
ragazza cos� bella; nemmeno Ava era alla sua altezza.
Riprese il controllo di s� e salut� la ragazza, la quale fece un lungo
inchino.
- � un onore averla qui. In cosa posso esserle utile? – disse poco dopo la
ragazza.
- Joele non c’�? – chiese Zan fissandola. Non riusciva a smettere di
guardarla e di perdersi nei suoi occhi.
- � dovuto andare a fare una consegna ma credo che tra poco sia qui –
- Aspetteremo il suo ritorno – disse Rath.
- Intanto potrebbe darci qualche consiglio – disse Zan alla ragazza.
- Ogni suo desiderio � un ordine –
- Avrei bisogno di una passerella per la cerimonia di incoronazione – disse
Zan.
- Secondo me blu con bordi d’oro sarebbe perfetta –
- Mi piace! Credo proprio che la prender� cos� – disse Zan entusiasta.
Anche se la commessa avesse detto verde e giallo lui avrebbe accettato. Come
poteva contraddire una creatura cos�?
- Ma non aspetti che torni Joele? – gli chiese Rath.
- No, mi fido di lei –
- Grazie, mio signore -
- Credo che sei metri di stoffa siano sufficienti – continu� Zan.
- Sar� consegnata a palazzo il prima possibile –
- Grazie e arrivederci – disse Zan sorridendole.
La ragazza fece un altro inchino e li scort� fuori dalla porta. – � stato un
onore potervi servire – disse.
- � stato un onore potervi conoscere – le disse Zan a bassa voce, cos� che
solo lei sentisse.
La ragazza divenne rossa e lo guard� negli occhi: le loro anime in quel
momento si incontrarono, si riconobbero e si innamorarono. Nei loro occhi
c’era la purezza dell’universo e l’amore immenso che sapevano gi� di provare
l’uno per l’altro.
Dopo qualche secondo Zan si costrinse a smettere di fissarla e si allontan�
con Rath.
Lida, questo era il nome della ragazza, era quasi sotto shock:. Il futuro re
era andato di persona a comprare nel suo negozio e si era fidato di lei
senza nemmeno guardare la merce.
Il suo cuore stava battendo all’impazzata perch� per lei Zan era l’uomo pi�
bello che esistesse e quello sguardo che si erano scambiati l’aveva fatta
sentire per un momento importante, quasi desiderata. Era impossibile! Zan
era il suo re e non si sarebbe mai abbassato al livello di una semplice
popolana come lei.
Per� quello sguardo, quelle magnifiche sensazioni l’avevano scombussolata,
perch� mai nessuno le aveva fatto provare quelle emozioni; forse perch�
nessuno era all’altezza di Zan, il suo cavaliere dall’armatura splendente.
Zan era su un altro pianeta, la sua mente vagava e vedeva solo lei.
Come aveva fatto ad innamorarsi nel giro di un secondo? E soprattutto, come
aveva potuto innamorarsi di una ragazza non nobile? Il loro amore era
impossibile e probabilmente con tutti gli impegni che aveva si sarebbe
dimenticato di lei; almeno cos� sperava.
- Perch� non hai aspettato che tornasse suo padre? – gli chiese Rath
interrompendo i suoi pensieri.
- Blu e oro mi sembra perfetto – rispose Zan sognante.
- Beh, cos’era quel tono? –
- Quale tono? –
- Il tono di chi ha avuto una visione –
- L’ho avuta –
- Ti ricordo che tra poco ti sposerai con Ava -
- Hai visto che occhi? –
- Lei � del popolo! –
- Lo so –
- Quindi lascerai perdere qualsiasi cosa ti stia frullando in testa –
- Non so nemmeno come si chiama –
- Ma mi ascolti? –
- S�, ma non riesco a togliermela dalla testa. Quando l’ho guardata negli
occhi ho sentito qualcosa, qualcosa di nuovo e bellissimo –
- Qualsiasi cosa tu abbia sentito, non � possibile –
- Gi� –
Rath aveva ragione; perci� decise di non pensare pi� a quell’angelo dagli
occhi nocciola che gli faceva battere il cuore cos� forte.
Quella notte per� Zan non fece altro che sognare la bella commessa figlia di
Joele, e dovette farsi ben due docce fredde per cercare di calmare i suoi
bollenti spiriti.
Non solo quella ragazza suscitava in lui amore e tenerezza, ma si accorse di
volerla pi� di ogni altra cosa al mondo. Mai nessuna donna aveva avuto
quell’effetto su di lui, nemmeno Ava.
Il giorno seguente si svegli� stanchissimo perch� praticamente non aveva
dormito la notte, e subito Vilandra glielo fece notare.
Vilandra era sua sorella gemella, ma era l’esatto opposto di Zan: era
altezzosa, vanitosa, egocentrica, egoista e tutti la temevano e la
chiamavano la Principessa di Ghiaccio.
Fin da quando erano bambini ad entrambi fu spiegato che a salire al trono
sarebbe dovuto essere il maschio, e questo a Vilandra non piacque affatto.
Voleva essere lei la regina amata e venerata da tutti; era stanca di essere
solo la sorella del futuro re e di ricevere gli avanzi di Zan.
Anche Zan si accorse del cambiamento della sorella, evidente soprattutto ora
che lui stava per salire al trono, ma sperava che col tempo lei avesse
capito che non era necessario essere al trono per essere amati dagli altri e
che c’erano cose pi� importanti che essere la regina di un pianeta.
- Non hai dormito stanotte? – gli chiese Vilandra non appena lo vide.
- Gi� –
- Beh, vedi di rimetterti in forma perch� non � decoroso presentarsi ai
propri sudditi come uno zombie –
- Ti sei svegliata male stamattina? –
- No, forse ti brucia sapere che non sei perfetto –
- Io vado a farmi un giro. Mi � passata la fame – disse Zan allontanandosi.
Vilandra fece un sorriso trionfante e continu� la sua colazione. La cosa che
desiderava di pi� era umiliare suo fratello. Lui era il maschio, lui era il
futuro re, lui era servito e riverito, lui e sempre lui. Lei non contava
nulla, era solo a palazzo di figura e nemmeno spendere per togliersi ogni
sfizio le dava pi� soddisfazione.
Inoltre da quando le era stato rivelato che era la promessa sposa di Rath il
suo umore era peggiorato. Rath era un bel ragazzo, ma non era altro che un
soldato senza particolari aspirazioni e, come se non bastasse, era il
migliore amico di Zan. Lei invece aveva bisogno di qualcuno che odiasse Zan
almeno quanto lei.
Zan era furioso: sua sorella era veramente insopportabile. L’avrebbe
lasciata fare fino al giorno della sua incoronazione, perch� dopo se avesse
osato mancargli di rispetto a quel modo l’avrebbe punita come chiunque altro
facendo valere il suo ruolo nella societ�.
Per schiarirsi le idee aveva continuato a camminare e, senza nemmeno
accorgersene, si era ritrovato davanti al negozio di Joele. Era stato il suo
subconscio, la sua voglia di rivedere quella splendida ragazza che l’aveva
portato fin l�, ma ora non sapeva cosa fare. Se lei non ci fosse stata cosa
avrebbe detto a suo padre? E se lei era l�, come avrebbe giustificato la sua
presenza?
Non ebbe per� il tempo di pensarci perch� la porta si apr� e si trov� faccia
a faccia con il suo pensiero ricorrente.
- Vostra Altezza! – esclam� stupita Lida facendo un inchino.
- Buongiorno –
- Posso esserle utile in qualcosa? –
- S�, mi dica il suo nome –
- Lida – disse arrossendo.
Era ancora pi� bella quando era imbarazzata e Zan si ritrov� a sorridere
come inebetito.
- � un nome bellissimo –
- La ringrazio, mio Signore –
- Ha gi� detto a suo padre della stoffa? –
- Certo. Tra pochi giorni gliela consegner� –
- Voglio che sia lei a consegnarla –
- Io? Non so se mio padre accetter�. � lui che sa dove sistemarla e come –
- Okay, allora io voglio che lei venga con suo padre –
- Tutto ci� che desidera, maest� –
- Grazie. Arrivederci Lida –
- Arrivederci, mio Signore – disse Lida facendo un altro inchino.
Come odiava tutta quella falsa cortesia, tutti che si inchinavano quando
passava e dicevano sempre di s� ad ogni sua richiesta. Non era ancora salito
al trono e gi� non sopportava pi� di sentirsi chiamare continuamente vostra
altezza, soprattutto da lei.
Avrebbe voluto che lei avesse accettato di andare a palazzo per poterlo
vedere e non perch� lui gliel’aveva chiesto, anzi, ordinato.
Si era comportato male con lei; perci� torn� indietro ed entr� nel negozio.
Lei era voltata verso un vaso di fiori e aveva gli occhi chiusi per sentire
meglio il loro profumo. A Zan si ferm� il respiro e dovette deglutire pi�
volte perch� era la cosa pi� bella che avesse mai visto in vita sua: Lida
che odorava un mazzo di fiori. Era qualcosa di cos� puro ma allo stesso
tempo eccitante che dovette lottare contro l’impulso di correre da lei e
baciarla.
Poco dopo lei apr� gli occhi e guard� verso di lui. Strabuzz� gli occhi
imbarazzata e stupita.
- Mi scusi, non l’ho sentita entrare –
- Non importa –
- Ha bisogno di mio padre? –
- No, volevo parlare con lei. Prima sono stato poco educato perch� in un
certo senso l’ho costretta a venire a palazzo anche se lei non voleva –
- Oh no, io ho immenso piacere a venire a palazzo –
- Non voglio che si senta obbligata solo per compiacermi –
- Io vivo per compiacerla –
- No – disse lui avvicinandosi a lei quasi a sfiorarla.
- Io sono un uomo come gli altri, non un Dio –
- Io sono cresciuta sentendomi ripetere da tutti che il nostro re � la
persona pi� importante del pianeta e che dobbiamo essere disposti a morire
per lui. Come posso ora dimenticare tutto ci� che mi � stato insegnato anche
se � lei a chiedermelo? –
- Hai ragione. � solo che io vorrei che le persone mi salutassero o
facessero cose per me perch� sono loro a volerlo. Il mio � un mondo fatto di
finzione dove anche il mio migliore amico potrebbe odiarmi –
- Credo di capire, ma non sa come � fortunato. Sono certa che tutti noi la
amiamo per quello che � e non per ci� che rappresenta. Inoltre mi fa
veramente piacere venire a palazzo –
- Spero che tu sia sincera, perch� ti credo –
- Sono sincera – gli disse guardandolo negli occhi.
Ora erano vicinissimi, potevano sentire il respiro dell’altro e guardarsi
fino in fondo all’anima. La magia del giorno prima torn� prepotentemente e
li invase nuovamente quella sensazione di calore e di pace che solo il
grande amore pu� dare.
- Solo un grande uomo sarebbe tornato indietro per scusarsi con una popolana
– disse lei poco dopo.
- Tu non sei una semplice popolana. Mi fai provare sensazioni che credevo
non esistessero –
Lei arross� e abbass� lo sguardo. Quella rivelazione l’aveva fatta sentire
amata, ma la realt� era contro di loro. Avrebbe voluto dirgli che anche lei
provava le stesse sensazioni, ma era inutile illudersi che per loro ci fosse
un futuro.
- Ti ho turbata? – chiese lui preoccupato, vedendo la sua reazione.
- Tutt’altro. Il fatto � che non possiamo permetterci di sentire queste cose
–
- Lo so, ma � pi� forte di me. Non ho fatto altro che pensarti tutta la
notte e oggi non vedevo l’ora di incontrarti per guardare di nuovo nei tuoi
occhi. Sar� un pazzo, ma non riesco ad essere indifferente ai miei
sentimenti –
- Non deve dire a me queste cose, non ne sono all’altezza –
- Non conosco ragazza che possa essere pi� all’altezza di te –
- Io non posso illudermi di poter piacere al mio sovrano perch� sarebbe solo
un sogno –
- No, � la realt� – E cos� dicendo si abbass� e la baci�.
Non appena le loro labbra si sfiorarono sentirono una scossa e tra di loro
si apr� la connessione. Potevano vedere l’uno nell’anima dell’altro e
conoscere a fondo i sentimenti che provavano.
Lida cap� che ci� che Zan le aveva detto era la verit� e che non aveva paura
di essere scoperto perch� per lui la cosa pi� importante era stare con lei.
Quando il bacio termin� stavano entrambi tremando perch� solo vero amore
poteva aprire la connessione.
- Io ho sentito amore – disse Lida stupita.
- Perch� � quello che provo. Non mi era mai successo di attivare una
connessione. Questo significa che… -
- Che finiremo nei guai – lo interruppe Lida.
- Non mi interessa. Io ti amo e voglio te –
- Non � possibile. Tra poco ci saranno le sue nozze con Ava; e comunque il
nostro amore sar� ostacolato da tutti –
- Per favore, smettila di darmi del lei. Io sono Zan –
- Come pu� chiedermi di mancarle di rispetto in questo modo? –
- Sono io che te lo chiedo. Voglio che mi dia del tu e che cerchi di
considerarmi solamente un ragazzo –
- Non so se… -
- Provaci, ti prego –
- Okay, ci prover� –
- Ora devo andare, ma ti prometto che torner� –
- Aspetter� –
Non appena Zan se ne and� Lida si lasci� cadere sulla sedia pi� vicina.
Quello che era successo non poteva essere vero! Il suo re, l’uomo che da
sempre amava, l’aveva baciata e le aveva confessato il suo amore. E come se
non bastasse tra di loro si era aperta la connessione.
Non sapeva se essere felice o iniziare a prepararsi per tutta la sofferenza
che avrebbe dovuto sopportare. Lei voleva un amore vero, vissuto alla luce
del sole, non incontri segreti e la costante paura di essere scoperti. Ma
come poteva rifiutare anche solo un giorno di felicit�, se era trascorso con
l’amore della sua vita?
Era impazzito! Aveva baciato Lida, una ragazza del popolo, e tra di loro si
era aperta la connessione! Sperava che lei non avesse notato quanto fosse
rimasto sconvolto da quel bacio. Era stato il bacio pi� bello della sua
vita, che gli aveva fatto provare emozioni nuove e spaventose.
La connessione poi aveva reso tutto pi� difficile, perch� ora lei sapeva
esattamente ci� che lui provava nei suoi confronti, e forse anche lui se
n’era reso conto solo allora.
Era innamorato di quella ragazza come non lo era mai stato di nessun’altra,
e avrebbe dovuto rinunciare a lei per via della sua posizione sociale.
Perch� non era lei la sua promessa sposa? O meglio ancora, perch� lui non
era un semplice ragazzo del popolo? Che senso aveva cercare di rendere
felici le altre persone se lui era depresso e solo, senza l’unica cosa che
poteva renderlo felice? Come avrebbe potuto sposare Ava e avere dei figli da
lei se il suo unico pensiero era Lida?
Assorto in questi pensieri entr� a palazzo e si scontr� con Rath.
- Ciao, ma dove eri finito? –
- In giro –
- Sembri sconvolto –
- Lo sono –
- Cos’� successo? –
- Sono andato da lei –
- Ma sei impazzito? –
- Credo di s� –
- E cosa � successo di cos� grave? –
- L’ho baciata –
- O porca… -
- E si � attivata la connessione –
Rath sbianc�. Il popolo antariano era noto per la particolarit� di poter
attivare una connessione mentale con la persona che amavano
incondizionatamente. Era un modo per dichiarare il proprio amore e per
permettere all’altro di poter leggere completamente la propria anima. Era un
evento che si verificava raramente perch� solo il vero amore, solo due anime
gemelle arrivavano a tanto.
Il fatto che Zan e Lida avevano avuto quell’esperienza significava che il
loro era amore vero, un amore puro che non conosce ostacoli e che non si
arrende alla prima difficolt�.
- Non ci credo – disse Rath poco dopo, visibilmente scosso.
- � la verit�. Sono ancora sconvolto –
- Cos’hai visto? –
- La sua anima ed � stata la cosa pi� bella che abbia mai visto. In lei ci
sono solo qualit� e l’amore che prova per me � immenso –
- E lei cos’ha visto? –
- Non lo so, ma ha visto quanto la amo –
- La ami? –
- Me ne sono reso conto solo durante la connessione, e l’amore che provo per
lei � infinito, � qualcosa di cos� unico che stento ancora a crederci –
- Cosa hai intenzione di fare? –
- Non lo so. Come faccio a sposarmi con Ava quando so che amo un’altra
donna? –
- Lo farai per il bene di Antar –
- E al mio chi ci pensa? –
- Ma si pu� sapere cosa ti � saltato in testa? Possibile che tu non abbia
pensato alle conseguenze? –
- E cosa dovevo fare? –
- Non andare da lei, non baciarla, cercare di dimenticarla e concentrarti su
Ava e sulle tue imminenti nozze –
- Sarei curioso di sapere cosa avresti fatto tu al mio posto –
- Io non sono il futuro re e immagino che potrei permettermi un’amante, ma
tu no – E cos� dicendo Rath se ne and�, lasciando Zan ancora pi� depresso.
Era anche arrabbiato perch� non riusciva a capire perch� Rath avesse reagito
in quel modo. Erano amici e ora che aveva bisogno di lui, si comportava come
ogni altro nobile del pianeta. A loro era permesso tutto e a lui no!
Aveva una voglia matta di lasciar perdere tutto, abdicare e lasciare il
trono a Vilandra. Almeno lei sarebbe stata dalla sua parte!
Si ritir� nelle sue stanze a pensare; aveva un appuntamento con Ava ma lo
fece disdire perch� voleva rimanere solo. Inoltre se avesse visto Ava
avrebbe immediatamente fatto un paragone con Lida, col risultato che le
sarebbe mancata ancora di pi�.
Fortunatamente Ava non viveva ancora a palazzo, cos� non era costretto a
vederla tutto il giorno. Se al suo posto ci fosse stata Lida avrebbe fatto
ogni cosa in suo potere per far s� che vivesse con lui anche prima delle
nozze.
Lida, ancora Lida, sempre Lida. Nei suoi pensieri non c’era che lei e ogni
cosa gli ricordava lei. Sempre pi� sconvolto si rese nuovamente conto che
solo l’amore poteva tanto.
Il giorno seguente, dopo aver trascorso un’altra notte in bianco a furia di
pensare a Lida e alle possibili conseguenze del loro amore, si rec�
nuovamente da lei.
Questa volta per� in negozio c’era anche il padre e dovette improvvisare.
- Sua Maest�, quale onore – disse Joele inchinandosi, imitato da Lida.
- Buongiorno, sono qui perch� avrei bisogno che sua figlia venisse con me a
palazzo per parlare con Vilandra – ment� Zan.
- Certo – rispose Joele.
- La ringrazio –
- Ogni suo desiderio � un ordine –
Non appena fuori dal negozio, Zan le chiese: - C’� qualcuno a casa tua? –
- No, perch�? –
- Allora andiamo l�. Dobbiamo parlare –
Non appena furono entrati nella casa della ragazza Zan la baci�. Questa
volta il bacio fu passionale e carico di bisogno, e la connessione non tard�
ad aprirsi. Lida vide tutti i pensieri e le preoccupazioni di Zan e si sent�
in colpa per averlo fatto stare cos� male.
- Perdonami, ma non resistevo pi� – le disse Zan una volta che il bacio
termin�.
- Ho visto come sei stato male stanotte –
- Gi�. Ero confuso e dovevo pensare –
- Sei giunto a qualcosa? –
- S�, voglio stare con te –
- Ma come facciamo? –
- Lasciamo arrivare il giorno delle nozze, mi sposo, regno per qualche
giorno e poi abdico in favore di Vilandra –
- Non puoi fare questo per me –
- S� che posso. Mi metter� d’accordo con Vilandra in modo da avere una
rendita vitalizia che mi permetter� di mantenerci, cos� io sar� un suddito
come te e potremmo stare insieme per sempre –
- � una follia. Inoltre Vilandra non accetter� perch� sa che si
insospettirebbero i membri del consiglio –
- Inventeremo qualcosa che regga –
- E Ava? Non prender� lei il tuo posto? –
- Se muoio s�, ma se abdico lei si ritira con me –
- E come vivr�? –
- Ci accorderemo con Vilandra anche per questo –
- Credo che Antar con Vilandra andr� a rotoli –
- Ci sar� Rath con lei, e io ho fiducia in lui –
- Non sono degna di tanto sacrificio. La tua vita sar� rovinata –
- No, finalmente sar� con te e vivr� come ho sempre sognato –
- Non te lo posso permettere –
- Ho gi� deciso e niente e nessuno mi far� cambiare idea. Non mi interessano
il trono e la ricchezza, voglio solo te –
- Ma… -
- Shh – disse lui mettendole un dito sulle labbra.
Si chin� e la baci�. Questa volta il bacio fu dolce e gentile, quasi a voler
suggellare quel patto tra loro. Durante la connessione che si apr�, Lida non
trov� traccia di risentimento o di obbligo; perci� si calm� e si rasseren�:
tra poche settimane Zan sarebbe stato tutto suo, e per sempre.
Un bacio per� non era sufficiente per dimostrare il loro amore e ben presto
si ritrovarono nel letto della ragazza.
Per Lida quella era la prima volta che un ragazzo si spingesse oltre il
bacio, ma le sensazioni che provava erano talmente belle e intense che
presto non ci pens� pi�. Era concentrata solamente sulle mani e sulla bocca
del suo Zan su tutto il corpo.
Le sembrava di sognare, ora stava facendo l’amore con l’uomo che amava da
sempre e si sentiva finalmente felice e completa.
Zan non aveva mai provato emozioni simili facendo l’amore con una ragazza,
ma sapeva che con Lida era diverso: lei era la sua anima gemella e il suo
unico e grande amore. Dopo questa meravigliosa esperienza era ancora pi�
sicuro della sua scelta perch� non poteva nemmeno pensare di guardare
un’altra donna quando lui aveva la migliore.
Rimasero poi stretti stretti a coccolarsi e a riprendersi dalle bellissime
sensazioni che avevano provato.
- Ti amo – le disse Zan accarezzandole dolcemente i capelli.
- Ti amo anch’io –
Putroppo non potevano trascorrere tutta la giornata a letto, cos� riluttanti
si alzarono e si vestirono.
- Ci vediamo domani? – le chiese Zan.
- E come facciamo? –
- Dir� a tuo padre che stai consigliando Vilandra e Ava sugli abiti da
indossare per il matrimonio e la cerimonia di incoronazione e che sarai
occupata per qualche giorno –
- Sei diabolico – scherz� lei.
- No, sono innamorato –
Dopo un altro lungo bacio si separarono.
Il giorno dell’incoronazione di Zan si avvicinava sempre pi� e Vilandra era
ogni giorno pi� contenta di avere una relazione con Kivar.
Era la promessa sposa di Rath, ma non lo amava. Kivar invece era il suo
grande amore: bello, forte, ambizioso; l’uomo che faceva per lei.
Quando si incontravano lui la faceva sentire una regina e assecondava sempre
ogni suo capriccio.
A poco a poco per� aveva capito anche il perch�: Kivar aveva in mente di
usurpare il trono di Zan e regnare con lei.
Questo era ci� che rendeva Kivar perfetto sotto ogni aspetto. In qualche
modo a lei sconosciuto, avrebbero costretto Zan ad abdicare e avrebbero
regnato incontrastati su Antar.
Il tempo trascorreva velocemente e a pochi giorni dalle nozze Vilandra sent�
una conversazione tra Rath e Zan che poteva tornarle utile.
- Stiamo tutti cercando di fare in modo che le cose vadano lisce e tu non
fai altro che assentarti per ore – stava dicendo Rath, visibilmente
arrabbiato.
- Non sono affari tuoi –
- S� che lo sono! Io sono il tuo braccio destro e tocca a me fare anche il
tuo lavoro quando sparisci. Si pu� sapere dove vai? –
Zan rimase in silenzio e Rath cap�.
- Domanda stupida. Vai da lei –
Zan annu�.
- Allora � una cosa seria? –
- S�, ma ho in mente un piano –
- Per stare con lei? Scusa, ma non puoi fare come tutti gli altri che hanno
l’amante? –
- No, deve esserci solo lei –
- Bello a dirsi ma non a farsi. Devo ricordarti la tua posizione? –
- Non ce n’� bisogno. Tra qualche giorno saprai tutto –
Bene, bene, Zan aveva una relazione segreta! Se Ava lo avesse saputo forse
avrebbe mandato a monte le nozze, oppure avrebbe fatto qualcosa di stupido e
Zan non sarebbe potuto salire al trono. Vilandra decise cos� di andare da
Ava a dirle tutto.
Fece preparare in fretta e furia il calesse e si rec� a casa delle futura
cognata.
- Che bella sorpresa. Entra – la accolse Ava. Non erano grandi amiche, per�
si sopportavano e andavano abbastanza d’accordo.
- Grazie. Sono qui per dirti una cosa poco piacevole –
- Sediamoci -
- Ho sentito una conversazione tra Zan e Rath e da quanto ho capito pare che
Zan abbia una relazione segreta –
- Con chi? –
- Non lo so. Potrebbe essere chiunque –
- Provveder�. Grazie Vilandra –
- Di niente. Ho ritenuto opportuno informarti prima del grande passo –
- Hai fatto bene –
- Ora vado. Se hai bisogno di parlare con qualcuno sai dove trovarmi –
- Grazie. Ciao –
Il primo passo era fatto. Ava era furibonda, ne era certa, e forse avrebbe
veramente annullato le nozze. In questo modo probabilmente la reggenza
provvisoria sarebbe toccata a lei e avrebbe fatto di tutto per mantenere il
trono.
Quel damerino da strapazzo non l’avrebbe passata liscia! Nessuno si prende
gioco di lei! Ava era fuori di s� e chiam� un suo amico.
- Ho un favore da chiederti –
- Dimmi –
- Devi seguire Zan e riferirmi ogni sua mossa –
- Rischio molto –
- Sarai ricompensato. Ora va’ –
- D’accordo –
La conversazione avuta con Rath non gli era affatto piaciuta, lui non aveva
nessun diritto di dirgli come comportarsi. Effettivamente trascorreva pi�
tempo con Lida che con chiunque altro e di certo non stava aiutando nei
preparativi delle nozze, ma era pi� forte di lui. Non riusciva a stare
lontano da lei e non aveva senso sprecare tempo ed energia per organizzare
un matrimonio fasullo che sarebbe finito dopo pochi giorni.
Proprio ora, mentre pensava, si stava recando da Lida, l’unica che lo faceva
sentire bene, in pace con se stesso e con l’universo intero. Solo lei lo
capiva e lo appoggiava incondizionatamente, e ora aveva proprio bisogno di
perdersi nel suo abbraccio e dimenticare tutto guardandola negli occhi.
Zan per� non si accorse di essere seguito.
Mentre Zan si trovava da Lida, l’amico di Ava aveva fatto delle ricerche e
aveva scoperto dell’esistenza della ragazza. Subito and� a riferire ad Ava
ci� che aveva visto.
- � andato da una ragazza di nome Lida, la figlia del fornitore di stoffe –
- Ho capito chi � – disse Ava.
- Cosa farai? Manderai a monte il matrimonio? –
- Non sono mica matta! Eliminer� il problema –
- Vuoi ucciderla? –
- No, solo tenerla lontana da Zan fino al momento dell’incoronazione.
Dopodich� sar� vincolato e non potr� pi� fare come gli pare –
- Chi ti aiuter�? –
- Alcuni soldati. Sono la futura regina e non faranno domande –
- Bene. Il mio lavoro � finito –
- Ecco la tua ricompensa – disse Ava porgendogli un sacchetto zeppo di
monete d’oro.
Aveva gi� in mente un piano: l’avrebbe fatta imprigionare nella torre del
palazzo, Zan avrebbe pensato che se ne fosse andata e l’avrebbe dimenticata.
Sicuramente per Zan era solo un’avventura e non avrebbe perso tempo dietro a
lei.
Una volta che sarebbe stata incoronata regina probabilmente avrebbe fatto in
modo che venisse esiliata da qualche parte del pianeta, in modo da non
costituire pi� un problema.
Con questi propositi si rec� a palazzo e istru� alcune guardie per andare a
prelevare la ragazza, non prima di essersi assicurata di andare da lei solo
dopo che Zan avesse fatto ritorno a palazzo.
Cos� qualche ora dopo i soldati si recarono da Lida.
La ragazza stava preparando la cena, fantasticando su lei e Zan, quando
sent� bussare alla porta. Vi si precipit� credendo che Zan fosse tornato
indietro per darle un ultimo bacio, ma il sorriso svan� dalle labbra quando
vide i soldati.
- Desiderate? –
- Deve venire con noi –
- Dove? Cosa � successo? –
- � accusata di minaccia alla sicurezza del trono e per questo sar�
rinchiusa nella torre del palazzo –
- Ma io non ho fatto niente! –
- Questi sono gli ordini. Andiamo –
I suoi incubi erano diventati realt�: avevano scoperto la sua relazione con
Zan e ora lei avrebbe pagato per tutti e due. Sperava solo che Zan andasse a
liberarla al pi� preso, sempre ammesso che fosse al corrente della
situazione.
Una volta andato via da Lida, Zan and� a cercare Vilandra per parlarle.
Sperava con tutto se stesso che accettasse, altrimenti non sapeva proprio
come fare per poter stare con il suo amore.
Trov� sua sorella in giardino attorniata da dame.
- Vilandra, ti devo parlare – disse Zan.
- � cos� importante? –
- � molto importante. Andiamo nel mio studio –
Sbuffando, Vilandra lo segu�. Non era di certo iniziata nel migliore dei
modi la loro conversazione!
- Allora, cosa c’� di tanto urgente? – chiese Vilandra una volta soli.
- Ho bisogno del tuo aiuto –
- E da quando? –
- Da quando mi sono innamorato –
- Cosa c’entra Ava? –
- Non � Ava, � una ragazza del popolo –
- Sei impazzito? E io cosa dovrei fare? –
- Fammi spiegare, poi mi dirai cosa ne pensi –
- D’accordo – disse Vilandra sedendosi.
- Mi sono innamorato di lei non appena l’ho vista e da qualche settimana
abbiamo una relazione segreta. Il problema � che sto per sposarmi e
diventare re; perci� non posso stare con lei –
- Questo lo sapevi –
- S�, ma ho in mente un piano, ed � qui che entri in gioco tu –
- Non ti coprir� –
- Non voglio tenere nascosto il nostro amore –
- E come pensi di fare? –
- Pochi giorni dopo la mia incoronazione abdicher� in tuo favore. In questo
modo sar� un normale cittadino e potr� stare con lei –
- E rinunci a tutto per lei? –
- L’unica cosa che ti chiedo � assicurarmi una rendita vitalizia in modo da
potermi mantenere e fare in modo che anche Ava ce l’abbia. Io non pretendo
somme esagerate, quanto basta per vivere –
- Non credi che Ava si opporr�? –
- Se io abdico lei abdica con me e una volta cittadini potremmo divorziare.
Non diremo niente ad Ava e una volta che io avr� comunicato la mia decisione
lei non potr� fare niente –
- E cosa diremo al popolo? –
- Suggerimenti? –
- Io sono nata per seconda, giusto? –
- S� –
- Allora potremmo dire che, dato che il secondo gemello nato � il primo
concepito, il trono spetta a me e me lo cedi –
- Spero che funzioni perch� sai che le leggi vogliono che sia un maschio il
sovrano –
- S�, ma se il sovrano cede il trono ad un componente della famiglia la
legge non si applica –
- Allora mi aiuterai? –
- S�. Avrai un sussidio mensile della cifra che vorrai –
- E Ava? –
- Le sar� permesso di rimanere a far parte della nobilt� e avr� anche lei un
sussidio mensile. Cosa sono in fondo un po’ di soldi quando si possiede il
trono? –
- Grazie. Suppongo che dovrai sposarti con Rath, anche se non sar� lui il
vero sovrano –
- Devo sposarmi comunque con Rath, non � un problema –
- Davvero? –
- S�, siamo promessi sposi da anni. A proposito, lo dirai a Rath? –
- No, mi impedirebbe di abdicare. Lo verr� a sapere come tutti gli altri –
- D’accordo –
- Grazie ancora –
Vilandra era al settimo cielo: senza alcuno sforzo sarebbe stata la regina
di Antar. Suo fratello era proprio un debole; rinunciare al trono per una
donna. Patetico!
Lei per� non poteva esserne pi� felice, dato che tra pochi giorni avrebbe
preso in mano le redini di Antar. Finalmente sarebbe stata trattata come
meritava e Zan non sarebbe stato altro che un ricordo.
Cosa avrebbe fatto con Kivar? Lo amava, ma il trono era pi� importante.
Se avesse reso pubblica la loro relazione non le avrebbero permesso di
salire al trono e non poteva lasciare Rath perch� erano promessi sposi da
anni e probabilmente le avrebbero imposto di sposarsi con lui prima di
essere incoronata regina.
L’unica soluzione era troncare la sua relazione con Kivar e promettergli
onori e potere una volta che lei fosse salita al trono.
Quella sera cos� si rec� dal suo amante, il quale non prese molto bene la
notizia, ma cedette quando Vilandra gli promise di nominarlo braccio destro
del re. Tutto sommato era andato tutto bene e quasi quasi voleva bene anche
a Zan.
Zan il giorno seguente si svegli� felicissimo: Vilandra aveva accettato la
sua proposta, il giorno seguente si sarebbe sposato e dopo poco avrebbe
abdicato. Ancora qualche giorno e sarebbe stato finalmente libero e felice
con la sua anima gemella.
Quel giorno per� dovette restare a palazzo per gli ultimi preparativi e pot�
recarsi da Lida solo la sera tardi.
La luce in cucina era accesa e credette che Lida fosse intenta a preparargli
qualcosa, cos� buss� alla porta.
Si sent� male quando ad aprire fu Joele.
- Vostra Altezza, � successo qualcosa a Lida? – chiese l’uomo vedendola.
- Perch�? – Zan si spavent�.
- Stamattina non era nel suo letto e oggi non l’ho vista tutto il giorno. �
scomparsa – si disper� l’uomo.
- Aveva in programma di andare da qualche parte? –
- No, me l’avrebbe detto –
- Non si preoccupi, la far� cercare dai miei uomini –
- Grazie, ma non � troppo disturbo? –
- Assolutamente. Lei � sotto la mia responsabilit�. La troveremo –
- Grazie ancora –
Zan era fuori di s� dalla preoccupazione. Cosa le era successo? Non sarebbe
mai andata da nessuna parte senza prima dirglielo, tantomeno ora che stavano
per coronare il loro sogno. Che avessero scoperto di loro e l’avessero fatta
imprigionare? S�, ma senza il suo consenso le guardie non avevano il
permesso di arrestare nessuno. E se fosse stata Ava? Lei, in quanto regina,
ne aveva il potere.
Non appena giunse a palazzo and� immediatamente nelle carceri, ma non la
trov�. Si sent� male perch� se non era l� voleva dire che probabilmente era
in pericolo.
Si precipit� da Rath per dirgli tutto e chiedere il suo aiuto.
- Rath, apri la porta! –
- Un momento –
- Lida � scomparsa – disse non appena Rath apr� la porta.
- Sei sicuro che non sia scappata? –
- Non l’avrebbe mai fatto. Mi devi aiutare –
- E come? –
- Organizza una ricerca per l’intero pianeta –
- � notte e domani ti sposi, non puoi perdere tempo cos� –
- Lei � la cosa pi� importante che ho e non dormir� finch� non l’avr�
trovata! Ora riunisci le guardie e spargile per il pianeta –
- Ai tuoi ordini – disse Rath rassegnato.
Non aveva mai visto Zan cos� infuriato; inoltre non poteva continuare a
trattarlo in quel modo. Da domani sarebbe stato il suo re e meritava
rispetto. Erano praticamente fratelli per� lui rimaneva pur sempre un suo
subalterno e non poteva rifiutarsi di eseguire un suo ordine diretto.
Poco dopo Rath form� tre squadre di ricerca e trascorse la notte a cercare
Lida per l’intero pianeta.
La mattina seguente, all’alba, torn� a palazzo e trov� Zan sveglio che
passeggiava nervosamente nella sua camera.
- L’avete trovata? – chiese non appena lo vide.
- No. Abbiamo cercato ovunque –
- Non avete cercato abbastanza –
- � l’alba e tra poche ore ti sposi. Perch� non vai a stenderti un attimo? –
- Non posso pensare a sposarmi quando so che Lida � in pericolo –
- Magari � andata via –
- Non � da lei e comunque l’avrebbe detto a suo padre. � stata rapita –
- E da chi? –
- Non lo so –
- Ora riposati un po’. Quando la cerimonia sar� terminata riprenderemo le
ricerche –
- Okay, ma setaccia anche il palazzo –
- Lo far� –
Poche ore dopo inizi� la cerimonia. Zan e Ava erano bellissimi nei loro
abiti splendenti. Zan indossava un’alta uniforme blu con bordi dorati e un
lungo mantello azzurro. Ava indossava un abito bianco intarsiato di
diamanti, lungo fino ai piedi e con la gonna larga; il tutto circondato da
un velo bianco di pizzo lunghissimo.
Anche Rath e Vilandra erano bellissimi, lui nella sua uniforme con il grado
pi� alto e lei in uno splendido vestito rosa.
Zan si trov� a sorridere quando vide quanto era intonata la passerella blu e
oro che portava dalla porta al trono. Era stata la sua Lida a
consigliargliela.
Le mancava terribilmente e non riusciva ad essere sereno temendola in
pericolo. Non vedeva l’ora che la cerimonia finisse cos� avrebbero ripreso
le ricerche.
Le nozze furono celebrate da un alto ufficiate che aveva nominato il defunto
padre di Zan, e furono magnifiche.
Dopodich� si pass� alla solenne cerimonia di incoronazione in cui i due
sposi pronunciarono le antiche promesse di lealt� e giustizia nei confronti
del loro popolo e accettavano di guidarlo in nome del bene.
Quando le promesse furono fatte Rath pose le corone in testa ai suoi nuovi
sovrani. Erano bellissime: la corona di Zan era d’oro puro con incastonati
un rubino rosso al centro e smeraldi tutt’intorno. La corona di Ava era uno
splendido diadema con rubini e diamanti purissimi.
Dopo la cerimonia si tenne un banchetto che dur� tutta la giornata, con
cibo, balli e artisti che allietavano i presenti con teatrini, scenette
comiche, circhi.
Mentre stavano festeggiando Rath and� a cercare Lida nel palazzo deserto,
perch� tutti si trovavano nel salone centrale.
Ebbe fortuna e la trov� nella torre del palazzo rinchiusa in una cella. Era
spaventata a morte e non appena lo vide credette di stare per morire.
- Non ho fatto niente – disse tra le lacrime.
- Lo so. Vieni, andiamo via di qui –
Rath, attraverso un passaggio segreto, la condusse fuori dal palazzo e la
riport� a casa.
- Stai qui e aspetta Zan. Non appena potr� verr� e parlerete –
- Grazie mille –
- Dovere –
Finalmente l’aveva trovata e ora poteva dedicarsi ai festeggiamenti. Ma
perch� quel ragazzo si cacciava sempre nei guai? Ora era il re e non poteva
pi� permettersi di agire come un ragazzino in preda agli ormoni.
Tornato a palazzo prese da parte Zan e lo rassicur�.
- L’ho trovata. Ora � a casa –
- Grazie al cielo. Sta bene? –
- � spaventata –
- Devo andare da lei –
- Non puoi assentarti. Quando qui sar� finito potrai andare –
- Grazie Rath, ti devo un favore –
Quella notte, quando finalmente i festeggiamenti terminarono, Zan si rec� da
lei.
- Amore mio, cosa ti hanno fatto? – disse Zan abbracciandola forte. Aveva
temuto di perderla e ora essere tra le sue braccia era come rinascere.
- Sono venuti dei soldati e mi hanno imprigionata con l’accusa di minacciare
il trono –
- Dove ti hanno portata? –
- Nella torre –
- Ti hanno detto qualcosa? –
- No, sono rimasta sola tutto il tempo –
- Ti hanno fatto del male? –
- No –
- Ora � tutto finito. Tra qualche giorno inizieremo una nuova vita –
- Sei ancora convinto di abdicare? –
- Certo, � la cosa che voglio di pi�. Pi� nessuno ti far� del male –
Dopo aver trascorso la notte con lei, la mattina seguente torn� a palazzo.
Convoc� le guardie e chiese spiegazioni.
- Chi vi ha incaricato di arrestare Lida, la figlia di Joele? –
- � stata la regina –
- E perch� non ne avete parlato prima con me? –
- Perch� credevamo che lo sapeste –
- � stato imbarazzante dover spiegare alla ragazza che avevamo commesso un
errore. Esigo che non si ripeta pi� un episodio simile e prima di fare
qualunque cosa dovrete avere il mio permesso diretto. Chiaro? –
- S�, Vostra Altezza –
- Potete andare –
Rimasero solo lui e Rath.
- Ma come ha fatto Ava a scoprire tutto? –
- Ti avr� fatto seguire o avr� origliato a qualche nostra conversazione –
- Comunque per ora non le dir� niente. � meglio che sia ancora convinta che
Lida si trovi qui. Rath, ho bisogno di un altro favore da te –
- Dimmi –
- Dovrai essere l’ombra di Lida per i prossimi giorni. Non posso permettere
che le capiti ancora qualcosa –
- Stai tranquillo, me ne occupo io –
- Mi sdebiter� –
Quella sera Vilandra sul tavolino in camera sua trov� un biglietto che le
fece venire la pelle d’oca.
Vieni al covo. Kivar.
Cosa voleva ancora da lei? Gli aveva promesso ogni sorta di potere e
sembrava soddisfatto. Che avesse ancora in mente il suo piano di usurpare al
trono di Zan? Possibile che non poteva aspettare ancora qualche giorno?
Curiosa e spaventata si rec� alla base dell’esercito dei ribelli.
- Cosa vuoi? – esord� Vilandra non appena arriv�.
- E se mi fregassi? –
- Sai bene che far� ci� che ti ho promesso –
- Il piano era che io ero il re e tu la regina –
- I piani cambiano –
- Solo quando sono in tuo favore. Non ho intenzione di essere solo un vice –
- Non capisci che se io sono la regina e “disgraziatamente” Rath morisse poi
mi risposer� con chi voglio? –
- Non se non � un nobile –
- Rath non � un nobile, � un soldato. Se ti nomino suo vice tu avrai tutto
il diritto di prendere il suo posto al trono –
- Ammetto che potrebbe essere un buon piano, ma forse dovr� comunque
ricorrere al piano originario –
- E da me cosa vuoi? –
- Che mi dica le entrate segrete e dove si trovano le stanze di Rath e di
Zan e Ava –
- � da vigliacchi ucciderli nel sonno –
- Non voglio ucciderli nel sonno –
- Non te lo dir� –
- E allora io dir� della nostra relazione –
- � la tua parola contro la mia –
- Ho qualche testimone –
- Chi? Loro? Quando sar� regina dovranno eseguire i miei ordini –
- S�, ma ora non sei ancora la regina. Succederebbe uno scandalo e il
Consiglio non metterebbe mai un intero pianeta sotto la guida dell’amante
del capo della ribellione –
- Perch� stai facendo questo? –
- Il fatto che tu abbia troncato la nostra relazione alla luce dei fatti
significa che il tuo unico scopo era quello di arrivare al trono, e ora che
lo avrai io non ti servo pi�. Tu mi hai usato prima, io ti uso adesso –
- Sei un essere spregevole –
- Grazie del complimento, e ora dimmi ci� che voglio sapere – disse Kivar
minacciandola con una pistola spaziale.
Vilandra, rassegnata, gli disse tutto.
Quando torn� a palazzo era quasi giorno ed era pi� sconvolta che mai. Un
subalterno di Kivar le aveva detto che avrebbero attaccato tra qualche
giorno, quando probabilmente lei era gi� al trono. Sicuramente, dopo la
discussione di quella notte, Kivar non le avrebbe permesso di essere sua
moglie; anzi, probabilmente l’avrebbe uccisa.
Aveva capito com’era fatto e sapeva che non si sarebbe fermato di fronte a
niente e nessuno. Erano tutti in pericolo, perci� quella mattina and� a
parlare con Zan.
Buss� alla porta dello studio del fratello ed entr�.
- Ciao, come mai qui? –
- Siamo nei guai –
- Cosa � successo? –
- Nemmeno io sono perfetta come volevo far credere. Ho avuto una relazione
con Kivar e lui ha messo a punto un piano per usurpare al trono. Ieri sera
mi ha minacciata e ho dovuto dirgli le entrate segrete, la posizione delle
guardie e dove si trovano le nostre stanze –
- Questo � un guaio –
- Gi�. Ha formato un esercito di ribelli e mi hanno detto che attaccheranno
tra qualche giorno. Ci uccideranno, cos� lui prender� possesso del trono e
nessuno opporr� resistenza –
- Dobbiamo organizzarci. Tra quanti giorni attaccheranno? –
- Non lo so, mi ha detto tra qualche giorno. Possono essere due come cinque
–
- Okay. Da domani notte non dormiremo nelle nostre stanze e sposteremo le
guardie in modo da coglierli impreparati –
- Vuoi che vada a chiamare Rath cos� vi organizzate? –
- No, Rath � in missione per conto mio. Far� da solo e magari stasera
rivedr� il tutto con lui –
- Va bene, io vado –
- Grazie per avermi avvisato –
- Tengo ancora alla mia pelle – disse Vilandra facendogli l’occhiolino. Poi
usc�.
La situazione era tragica. Non erano pronti ad affrontare un esercito;
tantopi� che sicuramente la maggior parte dei soldati di Kivar facevano
parte delle guardie imperiali. Ma come aveva fatto a non accorgersi di
nulla?
Ora era ancora pi� contento di aver deciso di abdicare; cos� finalmente
avrebbe vissuto in un mondo reale dove non sono tutti ossessionati da quel
maledetto trono.
Trascorse tutto il giorno ad elaborare strategie di difesa e di attacco e la
sera si rec� da Lida, dove con Rath avrebbe perfezionato il piano. I due
trascorsero qualche ora a fare piani su piani, ma non erano ancora perfetti;
perci� decisero di tornare a palazzo e andare a dormire. Avevano almeno
ancora un giorno di tempo.
Su questo punto per� si sbagliavano di grosso, perch� il soldato aveva
mentito a Vilandra e l’esercito dei ribelli attacc� quella notte, poco dopo
che Rath e Zan furono andati a dormire.
Kivar e i suoi uomini usarono un passaggio segreto che li port� nella torre
del palazzo, dove non c’erano guardie perch� era un luogo che non veniva
utilizzato. Con molta cautela attraversarono i diversi corridoi fino ad
arrivare all’ala con le camere da letto.
Kivar indoss� la divisa di un alto ufficiale e si rec� in camera di
Vilandra. Voleva essere lui stesso ad ucciderla. Estrasse la pistola e
spar�, centrandola in pieno.
Il rumore per� fu sentito dalle guardie fedeli a Zan, che diedero l’allarme.
Nel giro di qualche secondo Zan, Rath, Ava e tutto l’esercito di Antar si
rivers� nel corridoio di fronte alla stanza di Vilandra. Zan riconobbe Kivar
e cap� che erano stati ingannati e cos� li avevano colti di sorpresa. Le
guardie non erano pronte ad affrontarli e loro avevano perso un membro della
famiglia reale, cosa che rendeva impossibile utilizzare il potere del
cartiglio reale. Dovevano contare solo sulle loro forze, perch� non sapevano
quanti soldati si erano schierati dalla parte di Kivar.
Inizi� una lotta furibonda a furia di colpi di spada e pistole spaziali.
Come previsto l’esercito di Kivar stava avendo la meglio perch� molti
soldati tradivano uccidendo i loro compagni e passando dalla parte del
nemico.
Tra i reali e Kivar inizi� uno scontro a suon di fasci di energia. Rath
colp� Kivar con la telecinesi, mandandolo a tappeto. Kivar rimase a terra
qualche secondo poi us� improvvisamente il suo potere contro Ava,
uccidendola. Rath e Zan non sapevano pi� cosa fare: Kivar era pi� forte e
astuto di quanto immaginassero.
Pi� soldati arrivavano, e pi� rinforzavano l’esercito nemico. Zan non
credeva possibile che un uomo solo, un semplice soldato, avesse tanto
carisma e potere da formare un esercito illecito all’interno di quello
ufficiale.
La lotta intanto si era spostata fuori dal palazzo, dove tutti i soldati di
Zan furono uccisi. Ora rimanevano solo lui e Rath contro tutti. Non ce
l’avrebbero mai fatta.
Improvvisamente quattro soldati accerchiarono Rath e lo bloccarono. Quando
stava per liberarsi un quinto spar� colpendolo in pieno.
Ora Zan era solo. Per volont� di Kivar i soldati si fecero da parte e
ingaggiarono un duello solo loro due.
Sembrava che la lotta non terminasse mai perch� nessuno dei due aveva
intenzione di cedere. Venivano colpiti da fasci di energia ma entrambi
trovavano la forza di rialzarsi e continuare.
Quanto era inutile per Zan quella lotta! A lui non interessava affatto il
trono, eppure ora stava lottando per continuare a vivere perch� uno
psicopatico voleva il suo posto.
Erano ormai stremati e Kivar stava per avere la peggio, quando un soldato si
avvicin� a Zan e lo trafisse con la spada. Zan cadde a terra ormai privo di
forze e Kivar ne approfitt� per dargli il colpo di grazia.
Stava per morire: sentiva il suo cuore pulsare dapprima velocemente e poi
sempre pi� piano e il suo sangue era gelato nelle vene.
Per� prima di morire doveva andare da Lida a darle l’addio, doveva vederla
un’ultima volta. Tra le sue braccia la morte sarebbe stata pi� dolce.
Cos� raccolse tutte le energie e si incammin� verso la casa della ragazza.
Croll� al suolo diverse volte, straziato dal dolore, ma continu� a rialzarsi
per raggiungere la sua meta.
Finalmente arriv� e buss� alla porta. Non appena Lida apr� lui cadde a
terra.
- Oh mio Dio! Zan, amore mio! – url� Lida tra le lacrime.
- Amore mio, volevo darti l’addio – disse lui con un filo di voce.
- Shh, non parlare. Adesso chiamiamo un medico e guarirai presto –
- Il mio tempo � scaduto. � stato kivar, � entrato nel palazzo con dei
soldati e hanno ucciso tutti. Ora lui si impossesser� del trono –
- No, ce la farai, vivrai e staremo insieme –
- Ti amo da morire, ti amo come non ho mai amato nessuno, e ti amer� per
sempre – Detto questo chiuse gli occhi e rimase immobile.
- Noooo! – url� Lida con quanto fiato aveva in gola.
Il suo amore, il suo unico amore era morto tra le sue braccia e ora lei non
aveva pi� nessuna ragione per vivere.
Prese la spada di Zan e si trafisse il petto.
- I nostri corpi non staranno pi� insieme, ma le nostre anime s�. Ti
prometto che si ricongiungeranno. Non so come e quando ma lo faranno – Poi
abbracci� Zan e mor�, tenendo stretto il suo amore.
Joele, svegliato dall’urlo di Lida, and� al piano di sotto e lo spettacolo
che vide gli fece quasi perdere i sensi. La sua bambina era morta, e con lei
c’era il re. I due giovani erano abbracciati e per lui quella scena era la
cosa pi� brutta, ma allo stesso tempo pi� dolce che avesse mai visto.
Dopo aver dato l’allarme alcuni scienziati prelevarono il corpo di Zan e lo
portarono a palazzo. In segreto ricrearono Zan, Ava, Vilandra e Rath
combinando il loro DNA alieno con DNA umano e li spedirono sulla Terra. L�
sarebbero cresciuti al sicuro e una volta riavuti tutti i ricordi sarebbero
tornati per salvarli dall’usurpatore.
La promessa di Lida fu mantenuta perch� lo spirito della ragazza attravers�
lo spazio alla ricerca di quello di Zan, e giunse sulla Terra.
Per vivere avrebbe dovuto risiedere in un corpo terrestre, e proprio quando
arriv� sulla Terra, Liz Parker venne al mondo: sarebbe stata lei ad ospitare
il suo spirito, cos� che le loro anime si sarebbero ricongiunte. E questa
volta per sempre.
Scritta
da Kassandra |