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DIALOGO OSCURO (3)


RIASSUNTO:  Max, Michael e Isabel sono al Crashdown . Quando vedono entrare lo sceriffo si preoccupano, pensando che fosse l� per loro. Questa volta, per�, era venuto per Luca.  Cosa mai vorr� da lui?

DATA: 7-8 /1/2001

CONTENUTO: adatto a tutti.

DISCLAIMER: tutti i diritti dei personaggi che compaiono in questo breve racconto sono di propriet� della WB,  salvo per il personaggio di Luca Tribbiani che � nato dalla penna e dalla fantasia dell� autore, il racconto � di propriet� del sito Roswell.it.

E-MAIL:  doria77@hotmail.com 


CAPITOLO TERZO

Max, Isabel e Michael erano seduti ad un tavolo del Crashdown Caf� senza proferir parola, fissando il vuoto, come se fosse stato una sfera magica nella quale ricercare le risposte a tanti interrogativi che si addensavano, a maniera di nuvole minacciose, nelle loro menti. Intorno a loro il solito pulsare frenetico di vita giovanile, che continuava a scorrere incurante dei loro problemi, anzi forse, con tutti gli schiamazzi e le risa con cui si accompagnava, se ne faceva pure beffa.
La prima a rompere il loro silenzio fu Liz, che notato il volto pensieroso di Max si era un po� preoccupata.
�Ciao Max�.ciao Michael, Isabel�avete certe facce tirate, � forse successo qualcosa?�
Max la guard� e per un momento si dimentic� di tutto e di tutti, perso com�era nel contemplare l�esile figura e il grazioso volto della sua Liz.
Una gomitata di Michael concluse bruscamente il suo volo pindarico e lo riport� sulla terra. �Ciao Liz�.Non preoccuparti non � successo nulla di grave � solo che�Ma dimmi una cosa, dove � finito Luca?�
�Dovrebbe essere di l� in cucina a sistemare delle cose, vuoi che lo chiamo?�
�No, no, era solo per parlare senza che magari possa sentirci.�
Michael prese la parola a sua volta: � Ti sembra strano?�
Liz li fiss� per un istante come a voler soppesare le parole che avrebbe detto.
�So che per voi ha qualcosa che non va, ma francamente non capisco di cosa vi preoccupiate�cio�, voglio dire, a me sembra un ragazzo tranquillo, magari non di tante parole�.Anche Maria la pensa come me�non mi sembra��
Max sospir� e si guard� un attimo attorno.
�Forse siamo noi che esageriamo, ma sai sono sensazioni�ormai siamo sospettosi di qualsiasi cosa�solo che � sempre meglio essere prudenti, in fondo � solo una precauzione��
�Capisco, in ogni modo Maria ed io siamo sempre con gli occhi aperti e per ora tutto �  regola��. Le ultime parole le morirono in bocca. Rimase immobile, il volto contratto in una smorfia d�inquietudine, lo sguardo fisso verso l�ingresso. Senza accorgersi la sua mano aveva stretto forte quella di Max. Tutti si voltarono.
Lo sceriffo Valenti era entrato nel locale e con passo deciso si stava dirigendo verso di loro.
L�attesa era vivida. Nessuno osava aprir bocca. Ognuno era attanagliato da una morsa d�interrogativi incalzanti. Quello comune a tutti era il chiedersi che diavolo avrebbe voluto da loro. Ormai era vicinissimo.
Dalla cucina uscirono Maria e Luca. La ragazza stava sorridendo, ma non appena lo vide il suo bel volto si adombr� e cominci� a mordicchiarsi il labbro nervosamente.
Era arrivato all�altezza del loro tavolo.
Tutti erano pronti allo scontro verbale. La mano di Liz si stringeva sempre di pi� a quella di Max.
Sorpresa generale. Lo sceriffo era passato facendo solo un cenno di saluto.
I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo, per questa volta sembravano non essere loro ad interessare a Valenti. Infatti, si era fermato davanti a Maria e Luca. Ben presto, per�, la ragazza li raggiunse al tavolo e si mise a sedere vicino a Michael.
�Per un momento, quando ho visto che veniva verso di noi, il cuore mi stava per scoppiare�ci risiamo, ho pensato, eccolo che torna alla carica, con quell�aria sempre indagatrice�.Ma per fortuna stavolta aveva altro per la testa.�
�Cosa voleva?� Michael profer� quelle parole con un filo di voce.
�Ha chiesto un caff� e poi ha voluto sapere se era Luca Tribbiani.�
�Senti, senti�cos� voleva parlare con lui e sapeva pure il suo nome. Non vi sembra tutto alquanto strano?�
Max era pensieroso. Stava fissando i due al bancone molto attentamente.
�Darei non so che cosa per sapere cosa si stanno dicendo.�
� Sapete, io sarei stata l� volentieri, anzi stavo gi� facendo finta di far qualcosa, per ascoltare cosa si dicevano�ma lo sceriffo mi ha lanciato uno sguardo glaciale e con noncuranza mi ha invitato ha sloggiare�.cio�, non mi ha detto proprio cos�, ma me lo ha fatto capire chiaramente.�
�Non preoccuparti, comunque � meglio non farci vedere troppo interessati, Valenti ha occhi anche dietro la schiena e orecchie ovunque, meglio far finta di niente�.Anche se per� sarei veramente curioso di sapere che cosa mai vorr� da lui�
Nel frattempo la stessa cosa se la stava chiedendo anche Luca, che cercava di capire dove lo sceriffo volesse andare a parare.
���e ti trovi bene qua a Roswell?�
�Si, almeno per adesso�mi sembra un posto tranquillo.�
� Cosa ti ha spinto da queste parti?�
�Mi piace girare.�
�Curioso, la gente viene qui solitamente perch� � attirata dal fascino degli alieni, credendo che normalmente per le nostre strade girino esserini verdi pronti a farsi fotografare e a distribuire autografi. Tu invece non sei un cultore di queste cose?�
�Io credo solo in quello che vedo.�
�Ragazzo, sei uno pratico, ma forse non sempre quello che si vede � la realt�.�
�Pu� darsi, ma ha volte la realt� � quella che uno vuole che sia e basta.�
�Dimmi una cosa, i tuoi genitori che ne pensano del fatto che sei qui da solo�o forse sono qua con te?�
�Sono qua da solo, ma sono abbastanza grande per sapermi arrangiare�so badare a me stesso.�
�Non lo metto in dubbio. Poi avrai gi� fatto delle conoscenze, vedo che lavori insieme a Liz e a Maria�sicuramente ti avranno presentato i loro amici.�
�S� ma non ho molto tempo per coltivare molti rapporti sociali��
�Peccato�.Comunque ricordati di stare sempre attento alle persone che frequenti�voi ragazzi avete il vizio di cacciarvi sempre nei guai�.Ma non mi sembri il tipo da fare qualche scemenza�almeno me lo auguro. Ora ti lascio al tuo lavoro, ma ci rivedremo ancora.�
�Arrivederci.�
Luca lo osserv� uscire e ebbe la netta sensazione che sapesse qualcosa, anzi tutto.

Scritta da Doria


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