RIASSUNTO:
Storia ambientata nella Londra dell�800. Michael � un conte e Maria la
cameriera ai suoi servizi, cresciuta con lui. Ci sar� una speranza per il loro
amore? Niente poteri.
DATA DI COMPOSIZIONE: 21�22/03/2004
ADATTO A: bambini con adulti
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�Roswell� appartengono alla WB e alla UPN. I personaggi di Altea, Iside, Samit
e Latos sono di mia invenzione. Questo racconto � di
propriet� del sito Roswell.it.
La mia e-mail �
rapiro84@libero.it
Londra 1840,
Hank Guerin, conte di Stafford, stava guardando suo figlio Michael giocare
allegramente con Maria, la figlia della cuoca. Aveva fatto di tutto per
impedire che i due bambini giocassero insieme; aveva perfino parlato con Amy,
la madre di Maria, ma non c�era stato verso di far capire a Michael che giocare
con i figli della servit� non era una cosa rispettabile per il suo rango
sociale. Sua moglie Giuly per�, una donna tanto dolce quanto bella, aveva
sempre approvato l�amicizia tra i due bambini ed ora che era morta, Hank voleva
rispettare il desiderio della moglie lasciando giocare i due bambini.
Michael era un bel bambino castano con gli occhi nocciola di otto anni. Era
allegro e spensierato quando stava con Maria, ma taciturno quando il ciclone
Maria, cos� la chiamava Hank, non era nei paraggi. Maria sapeva, nonostante
avesse due anni in meno di Michael, tirare fuori il meglio del suo bambino,
rendendolo effettivamente un bambino, senza preoccupazioni o obblighi sociali
da rispettare.
Maria era una bambina bellissima: bionda con splendidi occhi verde smeraldo;
occhi pieni di speranza e di gioia di vivere, nonostante fosse la figlia di una
cuoca al servizio di una nobile famiglia inglese. Probabilmente anche lei
avrebbe svolto mansioni simili a quelle della madre, ma questo non intaccava il
suo spirito sognatore, la sua convinzione che comunque la vita � una cosa
bellissima.
Giuly era morta da pochi giorni ed Hank non riusciva a farsene una ragione.
Aveva disdetto i suoi impegni di lavoro e trascorreva tutto il giorno seduto
sul dondolo in cortile ad osservare suo figlio, l�unica persona che gli era
rimasta, la persona pi� importante della sua vita. Sperava con tutto il cuore
che Michael avesse la fortuna di vivere una situazione matrimoniale serena e
piena di amore, come era stato per lui. Suo figlio non doveva soffrire, stava
gi� soffrendo abbastanza ora. Era ancora piccolo e forse non si rendeva
pienamente conto di quello che era accaduto alla madre, ma Hank lo sentiva
piangere ogni sera e prima di addormentarsi lo sentiva salutare la madre. Era
straziante per lui vedere suo figlio far finta che tutto andasse bene, quando
invece dentro di s� era martoriato dal dolore.
Man mano che passava il tempo per�, Michael si chiudeva sempre pi� in se stesso
e nemmeno Maria era pi� in grado di farlo ridere. Aveva soffocato per troppo
tempo i suoi veri sentimenti, ed ora non riusciva pi� ad indossare quella
maschera di indifferenza che cos� duramente aveva creato per non dare ulteriori
preoccupazioni al padre.
Hank si accorse del peggioramento del figlio e decise di iscriverlo in una
scuola privata di Bristol, dove avrebbe avuto a disposizione uno psicologo
personale e dove sarebbe stato lontano dalla sua casa d�infanzia, che
risvegliava in lui belli ma dolorosi ricordi. Hank si odiava per quella sua
decisione, per� era necessaria per la salute del suo unico figlio.
Quando gli comunic� la notizia, Michael non protest�, non si arrabbi�, non
pianse, non fece niente di niente: non voleva apparire debole agli occhi del
padre.
- Michael, devo dirti una cosa importante� - cominci� Hank. Trovare le parole
adatte non era affatto facile.
- Dimmi pap� �
- Ascolta, io ti voglio bene e non vorrei mai separarmi da te, ma credo che ora
la cosa pi� giusta da fare sia quella di mandarti a studiare a Bristol �
- Bristol? �
- S�, figliolo. Vedi, tu qui stai male, hai troppi ricordi di tua madre e
magari allontanandoti per un po� da questa casa comincerai a soffrire di meno.
Sappi che, non appena vorrai ritornare, non dovrai fare altro che dirmelo e ti
riporter� qui. Verr� a trovarti spesso �
- Capisco � rispose Michael abbassando la testa.
Hank abbracci� forte il figlio, cercando di trasmettergli tutto il suo amore e
il dolore per quella decisione.
Pochi giorni dopo il suo nono compleanno, Michael lasci� il suo castello che
l�aveva visto neonato. Era straziante per lui allontanarsi da quel luogo. L�
aveva tutti i suoi pi� bei ricordi con sua madre e temeva che, una volta
lontano, li avrebbe scordati.
Nonostante la giovane et�, comprendeva la decisione del padre e sapeva che lo
faceva solo per il suo bene. Anche lasciare Maria era veramente difficile. Lei
era come una sorella per lui e non potere esserci a proteggerla e a prendersi
cura di lei lo distruggeva. Sperava solo di tornare il prima possibile e
trovare tutto esattamente come in questo momento.
Quando abbracci� Maria scoppi� a piangere: - Piccola, promettimi che starai
bene e che mi aspetterai per giocare ancora insieme � le disse.
- Non ti preoccupare Micky, io sar� sempre qui �
- Ti voglio bene ciclone Maria �
- Ti voglio bene anch�io �
Amy ed Hank si commossero: loro erano la dimostrazione che la diversit� sociale
non conta, almeno quando si � bambini. Si vuole bene ad una persona per quella
che � e non per quello che rappresenta.
Dopo gli ultimi saluti, Michael e suo padre salirono sulla carrozza e
scomparirono all�orizzonte. Maria pianse tutto il giorno. Non capiva per quale
motivo l�avessero separata da lui, dal suo amico e fratellone, ma sapeva che
Michael non l�avrebbe abbandonata.
Londra, 1855
Erano trascorsi quindici anni da quando Michael se n�era andato.
Maria ora aveva ventidue anni e dall�et� di sedici lavorava presso il conte di
Stafford come cameriera e dama di compagnia. Hank le voleva bene come ad una
figlia e le permetteva di vivere negli alloggi degli ospiti invece che in
quelli della servit�.
Maria non aveva mai pi� rivisto Michael. Si erano scambiati lettere per cinque
anni, poi Michael aveva smesso di rispondere. Hank le aveva detto che era molto
occupato con gli studi, ma Maria temeva che il loro rapporto si fosse logorato.
Non vedeva l�ora di riabbracciarlo, ma aveva una paura folle che lui non si
ricordasse nemmeno di lei. Lei era solamente una serva e sicuramente Michael
non l�avrebbe nemmeno degnata di uno sguardo.
Michael rimise piede a Londra dopo quindi lunghi anni di assenza. Nonostante il
tempo, gli sembrava sempre la solita vecchia e nuvolosa Londra, ma ora era
pronto ad affrontare il passato.
I primi tempi a Bristol erano stati duri: gli mancavano suo padre, Maria, Amy e
le sue torte, gli mancava la sua casa coi suoi ricordi e il senso di protezione
che aveva sempre saputo dargli. Crescendo si era reso conto che solo stando
lontano dalla sua casa natia sarebbe potuto diventare uomo, senza pi� paura del
passato.
Maria era nei suoi pensieri continuamente, anche quando aveva smesso di
rispondere alle sue lettere. Tutti nel suo ambiente gli avevano sempre ripetuto
che non ci pu� essere nessun rapporto di amicizia coi domestici ed i figli dei
domestici, e Michael non voleva dare a Maria false speranze. Quando sarebbe
tornato a casa non avrebbe pi� potuto essere il suo fratellone, anche se
avrebbe continuato a proteggerla dall�ombra.
Ed ora stava proprio andando a casa, dopo essersi laureato in economia. Il
motivo principale del suo ritorno era la festa di fidanzamento di Max Evans,
futuro conte di Harmington ed Elizabeth Parker, figlia del conte di Birmingham.
Aveva conosciuto Max a Bristol ed erano diventati da subito molto amici, quasi
inseparabili. Poi Max aveva conosciuto Elizabeth, Liz per loro, e si erano
innamorati. Il conte di Harmington viveva in una tenuta poco lontana da casa
sua e i loro padri erano molto amici. Ovviamente non poteva mancare al
fidanzamento del suo migliore amico; perci� quello era il momento giusto per
tornare a casa.
Maria era in cortile che stava ritirando il bicchiere e la caraffa di limonata
dal tavolino, quando vide giungere una carrozza che si ferm� davanti
all�ingresso principale. La ragazza port� il vassoio in cucina, poi and� ad
aprire la porta.
Si trov� davanti il ragazzo pi� bello mai visto in vita sua: alto, fiero, un
fisico perfetto, lunghi capelli castano chiaro, occhi nocciola.
Michael si sent� mancare non appena quell�angelo gli apr� la porta. Era la
creatura pi� bella che avesse mai visto. Aveva avuto delle storie durante la
sua adolescenza e quella con Courtney era durata due anni, ma la sua bellezza
veniva completamente azzerata se messa a confronto con questa ragazza: lunghi e
mossi capelli biondi che formavano un�aureola intorno a quel viso d�angelo dai
bellissimi e splendenti occhi verdi e da piene e rosse labbra. Era perfetta in
tutto e per tutto.
Dopo qualche secondo, in cui i due rimasero a fissarsi, Maria ruppe il
silenzio: - Desidera? �
- Sono il figlio del conte di Stafford. Pu� annunciarmi a lui? �
La sua voce era imperiosa e dolce allo stesso tempo e le sue labbra si
incurvarono in un sorriso cos� splendente da farle quasi girare la testa. Cosa
aveva detto? Il figlio del conte? Michael!
- Michael! � url� Maria con gli occhi lucidi.
Oddio, questa dea era Maria, la sua piccola e pestifera Maria!
- Maria! � esclam� Michael e, non potendo resistere, la abbracci�.
�Mio Dio, com�� bello essere di nuovo tra le sue braccia� pensarono entrambi.
Restarono cos�, immobili, per quelle che sembrarono ore, poi si allontanarono e
Maria, piangendo disse: - Mi sei mancato da morire �
- Anche tu �
- Michael, perch� non hai pi� risposto alle mie lettere. Mi sono cos�
preoccupata �
- Lo so, scusami, ma ho avuto cos� tanto da fare �
- Non so se � il momento giusto per chiedertelo, ma so come vanno le cose ai
giorni d�oggi, quindi� io e te possiamo ancora essere amici? �
Michael sent� una fitta al cuore. Cosa doveva rispondere? Come doveva
comportarsi con lei? Sarebbe stato tutto molto pi� semplice se lei non si
ricordasse di lui o se non si aspettasse niente da lui. Ma come poteva non
aspettarsi niente da lui se la cosa che lui stesso desiderava di pi� era
trascorrere tutto il tempo con lei raccontandole tutto quello che aveva fatto,
e stringerla forte promettendole che non si sarebbe mai pi� allontanato da lei?
Voleva essere ancora suo amico, tanto pi� che lei viveva con loro. Suo padre
gli aveva detto che la considerava un po� come una figlia.
- Maria, ma che domande mi fai? Certo che saremo ancora amici. Certo, ora non
giocheremo pi� a mosca cieca in giardino, ma io ci sar� sempre per te � le
ripose facendole un grosso sorriso.
- Oh, Micky � disse Maria gettandosi nuovamente tra le sue braccia.
Da quanto non si sentiva pi� chiamare cos�! Courtney l�aveva chiamato Micky una
volta ma lui le aveva detto di non farlo mai pi�, perch� solo Maria doveva
chiamarlo cos�. Lui era il suo Micky e lei era il suo ciclone Maria, e questo
niente e nessuno poteva cambiarlo.
A Maria sembr� un sogno essere nuovamente con Michael, e le sue parole
l�avevano resa felice oltre ogni limite: loro due erano ancora amici e lui
sarebbe restato con lei ora. Aveva una gran voglia di tempestarlo di domande,
ma si trattenne e gli disse: - Vieni, andiamo da tuo padre �
Il conte Hank li accolse con un largo sorriso. Finalmente Michael era di nuovo
a casa e Maria era tornata splendente. Hank aveva riversato tutto il suo
affetto su Maria durante l�assenza di Michael, quindi si avvicin� ai due
giovani e li abbracci�.
- Michael, sei sempre pi� bello � disse Hank poco dopo.
- Grazie, anche tu non sei male. Ti vedo in forma �
- Merito di Amy e di Maria. Se non avessi loro due non saprei proprio cosa
farei � disse, facendo un sorriso a Maria, che ricambi�.
- Vieni, siediti. Io so gi� perch� sei tornato e se resterai, ma Maria no�
avanti, raccontale le tue avventure. Io vi lascio soli �
Quando furono soli Michael disse: - Ti vuole molto bene �
- Lo so, e gliene voglio anch�io. Ha fatto tanto per me �
- Maria, ho pensato a te ogni giorno. Volevo sapere cosa facevi, se qualcuno ti
dava fastidio, se stavi bene, ma mio padre non mi ha mai detto niente. Diceva
solo: �Sta bene e cresce a vista d�occhio. Diventa bella ogni giorno di pi�� �
Ovviamente non aggiunse �E aveva ragione�, anche se lo pensava veramente.
- Anch�io ti ho pensato tanto e quando hai smesso di rispondere alle lettere
sono stata cos� male. Avevo paura che ti fossi dimenticato di me �
- Come avrei potuto? Siamo cresciuti insieme. Ti ho praticamente vista in fasce
e pi� di una volta ho assistito tua madre quando ti cambiava il pannolino �
- Oh mio Dio! Non me l�avevi mai detto! Mi hai vista nuda! �
- Gi� � Poi scoppiarono a ridere.
Parlarono tutto il giorno, fino a notte fonda. Erano felici, si sentivano
veramente a casa, erano completi insieme e avevano ancora l�illusione che nulla
fosse cambiato. Niente per loro era pi� bello che Michael e Maria di nuovo
insieme. Quella note dormirono beati come due bambini, facendo sogni incantati,
e la mattina seguente si svegliarono col cuore carico di felicit�.
- Dormito bene? � chiese Hank al figlio durante la colazione.
- Mai dormito meglio �
- Michael, so che sei molto legato a Maria, e lo sono anch�io, ma il vostro
rapporto non deve andare al di l� dell�amicizia fraterna che vi lega da quando
siete bambini �
- Lo so, pap�. Sono il suo fratellone. Questo per� non ce lo puoi togliere �
- Non ci prover� nemmeno, tanto sarebbe inutile. Solo non trasformate quest�amore
fraterno in amore vero e proprio. La societ� in cui viviamo non lo permette �
- Spero solo che non ci condannino gi� da ora fraintendendo il nostro rapporto
�
- Baster� che vi darete del lei quando ci sono ospiti �
- � una cosa tremenda �
- Lo so, ma tu sei il futuro conte di Stafford, avrai molte responsabilit� e
dovrai salvare le apparenze �
- Io non capisco, siamo tutte persone uguali! Perch� devo sentirmi superiore ad
un�altra persona? �
- Non devi sentirti superiore, ma davanti ad altri membri della tua societ�
devi far finta di esserlo. Figliolo, la vita � fatta di compromessi e di bugie,
bugie per andare avanti e onorare il posto che solo la fortuna ci ha assegnato
�
- Onorare dici? Come puoi onorare un posto che surclassa gli altri? Pap�, lo
faccio solo perch� � un tuo desiderio, altrimenti mi metterei qui in giardino a
giocare con Maria a mosca cieca �
- E so che ne saresti capace �
Non gli era piaciuta quella conversazione. Lui era sempre stato circondato da
persone che si credevano superiori agli altri e trattavano i domestici come
animali, ma non aveva mai sopportato questo atteggiamento. Gli erano simpatici
Max e Liz perch� la pensavano con lui: addirittura la migliore amica di Liz era
la figlia del cocchiere. Detestava invece Isabel, la sorella di Max, perch�
aveva la puzza sotto il naso, si credeva superiore ed era una tale egocentrica
da far venire il voltastomaco.
Perch� suo padre aveva detto quelle cose? Il fatto di essere cresciuti non
voleva per forza dire che si sarebbero innamorati. Loro stavano bene insieme e
si volevano bene come fratelli. Certo, ogni volta che le era vicino sentiva una
stretta allo stomaco; quando lei lo guardava o gli sorrideva gli girava la
testa; non smetteva un attimo di pensare a lei, ma queste sensazioni erano
dettate dall�affetto che nutriva per lei.
Lui non aveva paura di essere emarginato dall�alta societ�: la sua coscienza e
i suoi principi contavano di pi�; perci� se un giorno si fosse veramente
innamorato di Maria, avrebbe fatto qualsiasi cosa per stare con lei per sempre.
Qualche giorno dopo si tenne la festa di fidanzamento di Liz e Max e, tornando
a casa, Michael cap� tutto.
Era mezzanotte passata, eppure trov� Maria ancora sveglia, e quel che vide lo
fece morire. La ragazza era in camicia da notte seduta sul dondolo in giardino
e stava dipingendo, rischiarata solo dalla luce di una splendida luna piena e
da una miriade di stelle.
Era raro vedere a Londra uno spettacolo cos�, eppure quella notte tutto
sembrava magico. Michael rimase a fissarla per un tempo interminabile e cap�,
cap� che il suo non era amore fraterno, ma amore vero e proprio. Cap� di amarla
da quando l�aveva rivista, da quando aveva guardato in quei limpidi occhi verdi
e aveva ritrovato in loro la sua Maria.
Vederla illuminata dalla luna era uno spettacolo surreale, quasi divino.
Sembrava una dea scesa sulla Terra per allietare le sue giornate e per stargli
accanto. Si sent� fortunato, fortunato di avere accanto a s� una creatura cos�
splendida, cos� pura e si rese conto che non voleva passare la sua vita con
nessuna che non fosse Maria.
Ma come fare a dirlo a suo padre? Come fargli capire i suoi sentimenti? E poi,
cosa provava Maria nei suoi confronti? Questa la cosa pi� importante.
Decise di allontanarla, di costringerla in un certo senso ad una scelta. Non
poteva dar retta al suo cuore, non ancora. Non voleva amarla nelle tenebre,
voleva amarla alla luce del sole e fare invidia a tutti mostrando la sua Maria.
S�, doveva resistere ai suoi sentimenti, almeno fino a quando non avrebbe
spiegato la situazione a suo padre.
Dal giorno dopo Michael attu� il suo piano. Cominci� a trattarla con
sufficienza e a rispondere malamente alle sue domande.
Era pomeriggio e il conte era uscito per degli affari. Loro due erano soli in
casa e Maria sedette sul divano accanto a Michael. Non riusciva a stargli
lontano. Lei aveva capito di amarlo, di averlo sempre amato, non appena lo
aveva rivisto una settimana prima. Aveva sognato tutte le notti di lui e altro
non voleva che essere ricambiata, non le importava se dovevano stare
nell�ombra. Le bastava sapere che lui l�amava per essere felice.
- Allora, ti sei divertito ieri sera alla festa? � gli chiese.
- S� � rispose freddamente Michael.
- Ti sei svegliato male stamattina? �
- No �
- Vuoi fare il gioco del silenzio? Vediamo chi pala di meno? �
- Non fare la bambina �
- Michael, se c�� qualcosa che non va me ne puoi parlare. Ci siamo sempre detti
tutto �
- Non ho niente �
- Non � vero, e non me ne vado di qui finch� non mi dirai cos�hai che non va �
- Allora me ne vado io � e se ne and�.
Maria proprio non riusciva a capire cosa fosse successo. Sembrava ce l�avesse
con lei, eppure lei non gli aveva fatto niente. Perch� aveva cambiato
atteggiamento cos� improvvisamente? Forse si era reso conto che l�amicizia tra
un conte e una domestica non poteva esistere? Allora perch� non dirglielo?
Aveva forse avuto una discussione col padre? La sua testa era piena di
interrogativi a cui non sapeva dare una risposta e stava terribilmente male
solo al pensiero che Michael non le volesse pi� bene. Come poteva vivere
sapendo che lui non la considerasse nemmeno? Si rifugi� in camera sua e pianse,
pianse per molto tempo.
Michael la osserv� e per poco non si mise a piangere anche lui. Si sentiva
terribilmente in colpa per avere fatto soffrire la persona pi� importante della
sua vita, ma era necessario per il momento allontanarla da lui, far credere a
suo padre che lui non provava niente per lei. Ma fino a quando poteva andare
avanti questa messa in scena? Fino a quando avrebbe sopportato non avere pi� la
compagnia di Maria? Sperava il pi� lungo possibile, perch� una volta che
avrebbe ceduto ai suoi sentimenti, non sarebbe pi� tornato indietro.
Trascorsero i giorni e Michael era sempre pi� distante. Maria non aveva nemmeno
pi� il coraggio di avvicinarsi a lui, per timore che lui le rispondesse male o,
peggio ancora, la ignorasse. Il conte si accorse del cambiamento di Michael e
chiese spiegazioni.
- Michael, tu e Maria avete litigato? �
- No, perch�? �
- Perch� le rispondi a monosillabi e non la guardi nemmeno in faccia �
- No, non � niente �
- Michael, cosa sta succedendo? �
- Veramente, niente. � che avevi ragione tu, non devo dare troppa confidenza ai
domestici �
- Da quando tu dici queste cose? �
- Da quando sono tornato qui e mi sono guardato intorno �
- Se lo dici tu �
Hank non era molto convinto della risposta del figlio, ma non ci rimugin� sopra
per pi� di qualche minuto; aveva troppe cose a cui pensare.
Maria decise di farsi forza e andare a parlare con Michael.
- Michael, dobbiamo parlare � gli disse.
- Non abbiamo niente da dirci �
- Invece s�. Voglio sapere cosa passa per la tua mente malata �
- Proprio niente e non ti permettere pi� di rivolgerti cos� a me �
- Non ti riconosco pi�, si pu� sapere cosa � successo? Il contatto con la
nobilt� londinese ti ha dato alla testa? Dove sono finiti i tuoi principi?
Possibile che tu sia cos� debole? �
Quelle parole lo avevano ferito a morte. Dio, era cos� che lei lo vedeva?
Doveva sembrare veramente un mostro ai suoi occhi. Non poteva permettere che
lei lo odiasse, non l�avrebbe mai sopportato e si sarebbe maledetto per tutta
la sua vita. Quella ragazza era la sua vita e lui stava rovinando tutto
solamente per paura di suo padre e della stupida nobilt� inglese. Al diavolo
tutto, lui amava Maria e gliel�avrebbe dimostrato in ogni modo possibile.
Michael si ferm� a guardarla negli occhi, poi si avvicin� a lei, le scost�
dolcemente una ciocca di capelli dal viso, portandogliela dietro all�orecchio,
e poi si chin� a baciarla.
Maria rimase assolutamente sbigottita, confusa da quel gesto. Non si sarebbe
mai aspettata una reazione cos� da Michael. Che anche lui fosse innamorato di
lei? Era la prima volta che veniva baciata da un ragazzo, e il primo era
proprio Michael, l�unico che volesse.
Quando si allontanarono, rimasero qualche istante a guardarsi negli occhi,
indecisi sul da farsi e stupiti di quello che era successo.
- Maria, io�-
- Perch� l�hai fatto? Perch� un minuto prima mi tratti come se fossi la tua
peggior nemica e il minuto dopo mi baci? �
- Perch� sono uno stupido �
- Su questo non c�era dubbio � sfugg� a Maria.
- Maria, io ti amo, ti amo da morire, ti amo da quando ti conosco. Prima il
nostro era un amore fraterno tra due bambini, ma quando ti ho rivista il giorno
in cui sono tornato, be�, l�amore che nutrivo per te si � modificato,
diventando amore vero e proprio �
- Michael, tu non puoi dirle certe cose �
- Lo so, ed � per questo che ho tentato di allontanarti in questi giorni,
perch� non potevo dichiararmi a te. Tutti avrebbero impedito la nostra unione,
a cominciare da mio padre. Lui ti tratta come una figlia, ma non accetter� mai
che io e te stiamo insieme �
- Michael, perch�? �
- Perch� ti amo? Perch� sei tu, perch� sei la mia Maria. Perch� te lo dico?
Perch� non ce la faccio a starti lontano ed � una tortura per me non
trascorrere le giornate a chiacchierare con te, non abbracciarti, non prenderti
in giro. Perch� tu sei il mio mondo. Perch� non te l�ho detto prima? Perch�
sono un codardo. Perch� -
Ma Maria non lo lasci� finire, perch� lo baci�. Questa volta fu Michael ad
essere stupito, stupito ma estremamente felice. Ci� significava che anche lei
ricambiava i suoi sentimenti e che forse per loro c�era una speranza di stare
insieme, anche a costo di fuggire da Londra e andare in un luogo dove nessuno
li conoscesse.
- Michael, sapessi quanto ho sognato che tu mi dicessi queste parole. Ti amo da
morire anch�io, dal momento in cui ti ho rivisto. Dio, siamo due pazzi! �
- No, siamo innamorati �
- S�, ma siamo due innamorati pazzi. Ti rendi conto che noi due non possiamo
stare insieme, vero? �
- Trover� il modo di stare con te. Non mi interessa quello che dice mio padre e
la nobilt�. Io voglio stare con te, per sempre, e ci star� dovessi anche
andarmene via di qui �
- Non dire stupidaggini! Non valgo tanto �
- Non dire mai pi� una cosa del genere. Tu per me sei la cosa pi� importante e
ti star� accanto sempre, qualsiasi cosa accada �
- Michael, stai dicendo sul serio? �
- Certo amore, certo �
- Oh, Micky! �
- Ti prego, chiamami sempre cos�. Adoro quando lo fai �
I due si abbracciarono e stettero cos�, stretti stretti per ore, senza avere la
forza di allontanarsi l�uno dall�altro.
- Michael, dobbiamo fare le cose di nascosto � irruppe Maria.
- Perch�? Non voglio �
- Lo so, ma � necessario. Almeno per i primi tempi. Intanto tu cerca di capire
qualcosa da tuo padre, cerca di capire come la prender� se sapesse di noi due.
Non possiamo fare le cose cos�. Qui c�� in ballo il tuo futuro �
- Il mio futuro � con te, nessun altro futuro � importante per me �
Come lo amava! Com�era bello sentirsi amata! Finalmente era ricambiata dal
grande amore della sua vita, dal ragazzo che le aveva fatto battere forte il
cuore da sempre. In cuor suo l�aveva sempre amato, non solo come un fratello e
quando era bambina sognava di sposarlo un giorno. Forse quel giorno non era poi
cos� lontano, ma avrebbero dovuto affrontare molte difficolt�. Il loro amore
sar� messo a dura prova in pi� di una occasione, di questo ne era sicura.
Le cose tra di loro si complicarono dopo la loro dichiarazione, perch� dovevano
comportarsi come sempre davanti al conte e al resto della servit�, nonostante
avessero solo voglia di stare l�uno nelle braccia dell�altro a coccolarsi e
dirsi quanto si amavano. Nessuno fortunatamente not� lo sforzo che facevano,
nemmeno il conte. Durante il giorno per loro era una tortura, ma di notte tutto
diventava pi� semplice. Michael andava nella stanza di Maria e l� trascorrevano
notti indimenticabili facendo l�amore, chiacchierando, coccolandosi,
ripetendosi fino all�infinito quanto si amassero.
Purtroppo l�idillio dur� poco, perch� due settimane dopo accadde
l�irreparabile. Di solito Michael se ne andava non appena sorgeva il sole,
lasciandole sempre o un fiore o un bigliettino. Quella mattina entrambi si
erano addormentati e caso volle che il conte entrasse nella stanza di Maria per
accertarsi che stesse bene, dato il suo ritardo.
Il conte buss� ma non ottenne risposta. La porta era aperta, cos� decise di
entrare.
- Maria, tutto be� -
Le parole gli morirono in gola. Lo spettacolo che vide gli fece pi� male di
cento pugnalate. Michael e Maria teneramente addormentati l�uno nelle braccia
dell�altro. Questo quadro lo riport� al passato, quando anche lui si trovava
nella stessa situazione del figlio, e non voleva che la cosa si ripetesse.
Troppa sofferenza. Dio, erano cos� belli insieme! Erano perfetti, ma non poteva
permettersi di fare il sentimentale, doveva essere il conte di Stafford, freddo
e calcolatore. Non poteva permettere che suo figlio conducesse la sua stessa
vita.
- Maria! Michael! � si mise ad urlare.
I due si svegliarono di soprassalto, riconoscendo la voce del conte.
- Cosa significa questo spettacolo indecente? �
- Pap�, io la amo � disse Michael, come se quella fosse la cosa pi� naturale
del mondo. Certo, per lui lo era, ma per suo padre no.
- Non dire pi� queste idiozie! Esci immediatamente da quel letto e vieni nel
mio ufficio. E tu, Maria, vestiti e vammi a preparare la colazione �
Quando il conte se ne fu andato, Michael e Maria si abbracciarono per farsi
forza.
- Cosa succeder� adesso? � chiese Maria.
- Non lo so, ma qualcosa mi inventer�. Non ci separer�. Te lo prometto �
- Ti prego, non farlo arrabbiare ulteriormente �
Dieci minuti dopo Michael era di fronte al padre. Nei suoi occhi leggeva un
misto di comprensione e tenerezza e freddezza, tristezza, quasi disgusto. Non
riusciva a capire come sentimenti cos� contrastanti potessero essere presenti
in suo padre in quel momento.
- Cosa ti � saltato in mente? �
- Niente �
- Niente!? Portarti a letto Maria ti sembra niente? �
- Pap�, la amo, noi ci amiamo �
- Questa parola non deve uscire dalla tua bocca quando parli di lei! Ti avevo
avvisato. Non trasformare l�amore fraterno in amore vero e proprio, e tu
naturalmente hai fatto di testa tua �
- Non � stata la testa, il cuore �
- Risparmiami le tue stronzate! Comunque ho fatto anch�io di testa mia. Sono
appena stato al telefono col conte di Harmington ed � stato molto felice di
concederti la mano di sua figlia Isabel �
Michael si sent� svenire. Odiava quella ragazza!
- Tu sei pazzo! Io non sposer� mai quella serpe! Non la sopporto. Non puoi
costringermi �
- Certo che posso. In questa casa sono io che prendo le decisioni e tu, come
tutti gli altri, devi rispettarle �
- Questa volta no. Mi opporr� con tutte le mie forze. Non mi separerai da Maria
un�altra volta �
- Come vuoi tu. Oggi pomeriggio verranno il conte di Harmington con Isabel e ne
discuteremo a quattr�occhi. Puoi andare �
Michael lo guard� con aria di sfida ed usc� dall�ufficio. And� dritto a cercare
Maria e, una volta trovata, la port� in giardino.
- Mio padre si � vendicato� -
- Cosa � successo? �
- Vuole farmi sposare quell�odiosa di Isabel Harmington �
- Oh mio Dio! �
- Io la detesto quella ragazza. Io voglio te, solo te. Non voglio perderti, non
di nuovo �
- Te l�ho detto che stavamo facendo una pazzia. Se solo non ti amassi cos�
tanto! �
- Fidati, qualcosa mi inventer�. Oggi pomeriggio vengono il conte di Harmington
e sua figlia, e far� sentire le mie ragioni �
- Non servir� a niente. Loro hanno il potere di farlo e noi due saremo separati
di nuovo �
- Non accadr�. Ti ho gi� detto che far� qualunque cosa �
I due si abbracciarono, poi rientrarono in casa. intanto il conte di Stafford
aveva assistito alla scena dalla finestra del suo ufficio. Dio, come gli
assomigliava suo figlio! La stessa determinazione nel salvare l�unica cosa
bella della sua vita, la stessa ribellione nei confronti di una societ� che
imponeva standard fuori da ogni sentimento.
Il pomeriggio in casa Stafford fu movimentato.
- Credo che sappiate il motivo per cui siete qui � cominci� Hank rivolto al
conte di Harmington e la figlia Isabel.
- S� � rispose Philip Evans.
- Io mi oppongo � disse Michael.
- Anch�io � rispose Isabel.
- Non siete nella posizione di decidere un bel niente � disse Philip, guardando
sua figlia.
- Perch� volete farci sposare cos� d�improvviso? Prima non ne avete mai parlato
� chiese, retoricamente Michael, per� voleva sapere cosa aveva spinto il conte
di Harmington ad accettare la proposta di suo padre.
- Ho trovato la signorina qui presente a letto con il figlio del giardiniere �
disse Peter.
- Io l�ho trovato a letto con la cameriera � disse Hank.
Isabel a letto con il figlio del giardiniere? Ma se lei odiava i domestici? Non
era possibile che la superba Isabel si fosse abbassata al livello di un
domestico.
- Allora era tutta una finta la tua � disse Michael.
- A cosa ti riferisci? � chiese Isabel.
- Al fatto che tu hai sempre trattato i domestici come delle pezze da piedi.
Dovevi mascherare il tuo amore per uno di loro �
- S� � rispose la ragazza, abbassando il capo. Non le era piaciuto comportarsi
cos�, ma suo padre non avrebbe mai permesso che lei stesse con un domestico.
Cos�, davanti agli altri faceva vedere di essere una persona glaciale e
superiore, ma quando era con Alex cambiava completamente, diventando
dolcissima. Era molto innamorata di Alex, e niente l�avrebbe divisa da lui. Non
gliene importava niente del nome e del denaro, voleva solo Alex. Erano molto
simili lei e Michael, ed erano anche accomunati dallo stesso sfortunato
destino. Eh, com�erano stati fortunati Max e Liz!
- Non ci interessa quello che pensate voi due. Avete fatto una cosa
imperdonabile, perci�, per mettere a tacere ogni piccola cosa, voi due vi
sposerete � fu irremovibile Hank.
- No! � esclamarono i due ragazzi all�unisono.
- Sar� meglio che vi fate piacere l�idea, perch� non accettiamo un no come
risposta, e ovviamente nel contratto di matrimonio ci sar� una clausola che
impedir� la vostra separazione anche solo per un giorno. Siamo stati chiari? �
ribad� il concetto Philip.
Isabel scoppi� a piangere e Michael strinse forte i pugni. Aveva una gran
voglia di spaccare la faccia sia a suo padre che a quell�arrogante del conte di
Harmington. Ma perch� non era nato domestico? Cos� avrebbe potuto sposare Maria
anche il giorno dopo.
Quando i due indesiderati ospiti se ne furono andati, Michael si chiuse in
camera sua a riflettere. Doveva trovare un modo per stare con Maria, e in
fretta. Le nozze erano fissate tra una settimana. Non avrebbero nemmeno fatto
una festa di fidanzamento, perch� non ce n�era il tempo. Questo sollev� molto
Michael.
Quella sera non scese nemmeno a cenare e, nella notte, Maria non lo and� a
trovare. Ci rimase male, ma comprendeva il suo comportamento. Maria lo aveva
fatto perch� sapeva che lui doveva riflettere e che non avrebbe giovato a
nessuno farsi trovare insieme la mattina successiva.
Il giorno dopo a colazione Michael non vide Maria.
- Dov�� Maria? �
- Non si sentiva bene �
Si alz� immediatamente dalla sedia e and� in camera sua. Vuota, completamente
vuota, e il letto era fatto.
Scese gi� come una furia.
- Dov�� Maria? � url� contro suo padre.
- Via �
- Cosa vuol dire via? Dove l�hai mandata? Cosa le hai fatto? �
- L�ho licenziata �
- Tu cosa�!? Sei un verme! Hai talmente paura del nostro amore che arrivi anche
a questi trucchetti. Cosa c�entrava lei? Non si meritava di essere licenziata!
E tu poi sei quello che la considera come una figlia? Mi fai schifo! � appena
ebbe finito di sbraitare contro un padre ammutolito, and� a cercarla. Doveva
trovarla, ad ogni costo.
Vag� per le strade di Londra per tutto il giorno, entr� in tutti i ristoranti,
gli hotel, le trattorie, i bar e finalmente la trov�. Era sera tardi e Maria
stava servendo ai tavoli in un bar. Era un bar di lusso, ma lui la voleva
accanto a s�. Doveva sapere che lei dormiva sotto il suo stesso tetto.
- Maria �
- Michael �
I due si abbracciarono, incuranti dei clienti del locale che li guardavano con
gli occhi fuori dalle orbite. Il figlio del conte di Stafford con la cameriera!
Era una notizia bomba! Ma a Michael e Maria non interessava. Quel giorno era
stato il pi� brutto della loro vita e volevano solo godersi il fantastico
momento di riabbracciarsi di nuovo.
- Vieni, ti porto a casa �
- No, tuo padre mi ha licenziata �
- Ti riassumer�, o lo ammazzo �
Michael era irremovibile e Maria acconsent�.
Hank li stava aspettando nel salone. Sapeva che lui l�avrebbe trovata e
riportata a casa. Gli era costato molto licenziarla, ma per le apparenze aveva
dovuto farlo ed era stata come una prova per Michael.
- Come mai ci hai messo cos� tanto? � esord� Hank.
- Lei resta � disse solo Michael, iniziando a salire le scale, tenendo Maria
abbracciata.
- S�, ma se vi ripesco ancora una volta insieme� -
- Cosa fai? Tanto tra una settimana mi sposo con Isabel. Cosa vuoi che cambi �
non diede il tempo a suo padre di rispondere, e spar� nel corridoio del piano
superiore.
- Allora � deciso � disse Maria.
- S�, ma io ho un�idea �
- Cio�? �
- Ci sposiamo prima noi due �
- Cosa? �
- S�, se noi due ci sposiamo in una chiesa avremo un contratto matrimoniale e
nessuno potr� pi� dire niente. Noi due staremo insieme �
- Michael, non sai come potr� reagire tuo padre �
- Che faccia quello che vuole. Mi basta stare con te, il resto non conta �
- Tu sei pazzo �
- Pazzo di te �
Naturalmente passarono la notte insieme, non ricordando nemmeno la minaccia di
Hank. Quando erano insieme c�erano solo loro due, il resto non contava.
Come deciso, due giorni dopo si sposano. Erano sgattaiolati fuori di casa nel
cuore della notte, facendo il minimo rumore ed erano andati in un paesino
vicino Londra, dove un sacerdote era disposto a sposarli. La mattina successiva
all�alba si celebr� il loro matrimonio e i testimoni furono Max e Isabel.
Quando il sacerdote disse: - E vi dichiaro marito e moglie � a Michael e Maria
sembr� scoppiasse il cuore dalla felicit�. Ce l�avevano fatta! Il primo passo
era compiuto. Ora pi� nessuno poteva separarli, loro erano sposati per la
chiesa e anche legalmente, dato che erano riusciti ad avere un contratto
matrimoniale. Isabel e Max erano felicissimi per loro, soprattutto Isabel, dato
che quello significava un possibile futuro col suo Alex. Se c�era riuscito
Michael, perch� non doveva riuscirsi anche lei?
Non appena la cerimonia fu terminata, tornarono a casa, per non destare
sospetti. Era presto, il conte dormiva ancora e nessuno si era accorto della
loro assenza. Tirando un sospiro di sollievo andarono nella stanza di Michael a
trascorrere la loro prima notte di nozze.
Il matrimonio con Isabel era fissato per tre giorni dopo. Tutto era pronto: gli
inviti erano stati mandati, la chiesa era stata prenotata, il rinfresco era
stato organizzato, i vestiti erano stati scelti. Insomma, il matrimonio
dell�anno era stato organizzato.
Felice come una pasqua Isabel si rec� in chiesa. Sapeva che non avrebbe dovuto
sposare Michael, e questo la rendeva veramente felice e speranzosa.
Erano tutti in chiesa, ognuno al proprio posto, quando fece ingresso Michael
mano nella mano con Maria.
Esclamazioni di stupore si alzarono dagli invitati, ma attesero che Michael
spiegasse. Il ragazzo mostr� al sacerdote il contratto matrimoniale e poi si
gir� verso la folla.
- Ho appena dato al sacerdote il mio contratto matrimoniale stipulato con Maria
De Luca, la ragazza qui al mio fianco. Noi ci siamo sposati tre giorni fa, con
cerimonia legale, perch� ci sembra una vergogna che due persone che si amano
non possano stare insieme perch� non rispettiamo gli standard imposti dalla
nostra societ�. Vorrei sapere quanti di voi si sono sposati per amore. Uno?
Forse due? E tutti gli altri? Matrimoni senza amore, frutto di accordi tra i
genitori, accordi che hanno portato altra ricchezza e altro prestigio alle
famiglie. Ma com�� vivere con una persona che non si ama? Sapere di doverla
vedere ogni giorno della nostra vita senza provare nulla per lei? Com�� sapere
che la persona che si ama � lontana da noi e che il nostro sogno d�amore �
stato infranto da stupide regole medievali e classiste? Io e Maria abbiamo
detto no a tutto questo e siamo la prova che l�amore tra un nobile e una
domestica pu� essere coronato. Condannatemi se volete, condannatemi solamente
per il fatto che ho avuto il coraggio di amare �
Erano tutti ammutoliti, poi Isabel e Max iniziarono ad applaudire, e nel giro
di poco tutti i presenti lo stavano facendo, tutti ad eccezione dei genitori di
Michael ed Isabel. A nessuno dei presenti, infatti, era mai andata a genio
quest�usanza di sposarsi solo tra di loro, perch� erano quasi sempre matrimoni
combinati e senza amore. Finalmente un ragazzo aveva avuto il coraggio di
ribellarsi a queste regole ed erano tutti con lui.
Il conte di Stafford e il conte di Harmington erano furibondi. Michael li aveva
umiliati, sbeffeggiati, aveva reso la loro parola non pi� un ordine. Michael
gliel�avrebbe pagata, Hank lo giur�.
Quando tornarono a casa, l�atmosfera era glaciale. Michael e Maria erano seduti
sul divano sotto lo sguardo inferocito del conte di Stafford.
- Voi due non sapete quello che avete fatto! Ci avete fatto sentire due
pagliacci. Ma come vi siete permessi? �
- � stata mia l�idea. Lei non c�entra � disse Michael.
- Infatti � con te che me la prender�. Da questa sera considerati figlio di
nessuno. Sei stato scomunicato da questa famiglia. Il tuo cognome non � pi�
come il mio e tu non possiedi pi� nulla. Ho gi� comunicato tutto al notaio. Ora
prendete le vostre cose e andatevene. Non voglio pi� sentire parlare di voi �
detto questo il conte se ne and�.
Maria e Michael prepararono le valigie e se ne andarono.
- � tutta colpa mia. Io non avevo niente da perdere, e tu invece tutto.
Michael, sono stata la tua rovina. Come fai a non odiarmi? � non si dava pace
Maria.
- Tu stai delirando. Tu sei la mia fortuna. Non so cosa sarei diventato senza
di te, tu mi hai fatto capire che l�amore � pi� importante di qualunque altra
cosa, soprattutto del denaro. Non mi interessa se ora finiamo a fare i
pezzenti, basta che siamo insieme �
Quella sera si arrangiarono a dormire in un albergo molto scadente, ma erano
comunque felici. Finalmente erano liberi, liberi e insieme. Il giorno dopo Max
buss� alla camera della loro stanza.
- Max, che ci fai qui? �
- Perch� non mi hai detto niente? �
- Come facevo �
- Potevi venire da me �
- E perch�? �
- Come perch�? Perch� noi siamo amici. Su, prendete le vostre cose e venite con
me. Da oggi siete ospiti miei e di Liz �
- Max, non possiamo accettare �
- Non accetto un no come risposta. Ho gi� detto a Rachel di prepararvi la
camera degli ospiti. Non volete mica farle fare del lavoro per niente? � Max
sapeva sempre come fare capitolare l�amico. Sapeva benissimo che odiava lo
sfruttamento dei domestici.
- D�accordo, questa volta hai vinto tu �
- Benissimo �
- Max, noi due non abbiamo pi� niente �
- E allora? Ho detto che vi ospiteremo, mica che vi faremo pagare l�affitto.
Potrete restare da casa nostra quanto volete, tanto lo spazio c��. Forza
andiamo �
- Max, non so come ringraziarti �
- Non devi amico. Sei stato fantastico ieri, assolutamente fantastico. Sono
fiero di essere tuo amico � i due amici si abbracciarono, poi scesero e si
recarono a casa di Max.
Liz li accolse nel migliore dei modi. Era una ragazza dolcissima, e sicuramente
sarebbe diventata molto amica di Maria.
- Ben arrivati � esclam� la ragazza abbracciando entrambi.
- Liz, lei � Maria �
- La famosa Maria! Lo sai che quando eravamo a Bristol Michael non smetteva un
attimo di parlare di te? �
- Davvero? �
- S�, giurerei che era innamorato di te gi� da quando aveva nove anni. Forza,
non state sulla porta, venite. Vi mostro la vostra stanza �
Dopo un giro della casa, sedettero in salotto a parlare.
- Siete sicuri che non vi daremo disturbo? � chiese Maria.
- Max, secondo te come dobbiamo farglielo capire che sono i benvenuti? �
Maria scoppi� a ridere, era veramente simpatica Liz.
- Sai, io sono sempre sola qui e avere qualcuno con cui parlare allieter� le
mie giornate. Sono cos� felice che voi siete qui. Questa casa � enorme e noi
due soli ci perdiamo � continu� la ragazza.
- Grazie Elizabeth � disse Maria.
- Elizabeth? Io sono Liz! Solo quelle vecchie zitelle dell�alta societ� mi
chiamano Elizabeth � Maria scoppi� nuovamente a ridere.
Dopo una bel pranzo Michael and� a cercare lavoro. Nonostante le insistenze di
Max e Liz non se la sentivano di dipendere da loro due e giunsero a questo
accordo: Maria sarebbe rimasta con Liz, altrimenti lei sarebbe impazzita da
sola, mentre Michael and� a cercare lavoro nel campo dell�economia. Sicuramente
avrebbe avuto un lavoro prestigioso dato il suo titolo di studio.
E cos� infatti fu: trov� impiego come bancario, un lavoro di grande prestigio e
molto ben retribuito.
Il tempo trascorreva velocemente in casa Evans. Maria e Liz diventarono amiche
per la pelle, era quasi impossibile dividerle, e ovviamente si sald�
ulteriormente l�amicizia tra Max e Michael. Quando Michael e Maria ebbero messo
da parte abbastanza denaro, acquistarono una casa, abbastanza modesta, proprio
di fronte a quella di Max e Liz.
Michael non ebbe pi� contatti con suo padre e, quattro anni dopo la sua
scomunica, giunse a casa sua il notaio di famiglia.
- Cosa vuole questa volta mio padre? � esord� Michael non appena lo vide.
- Se posso entrare, avrei alcune cose da dirle �
- Certo �
- Bene, sono qui per una notizia spiacevole: purtroppo il conte di Stafford �
deceduto ieri mattina. Un anno dopo la vostra partenza si � ammalato ma,
nonostante le cure, � spirato �
Michael era combattuto tra l�essere impassibile a quella notizia, o essere
dispiaciuto per il fatto di non essergli stato accanto nel momento della sua
morte. Da una parte gli dispiaceva, era pur sempre suo padre; ma dall�altra gli
aveva reso la vita troppo difficile per meritare la sua compassione.
- Sono venuto per leggere il suo testamento �
- Proceda �
- Io, Hank Guerin, conte di Stafford, nel pieno delle mie facolt� mentali
dichiaro di ritirare la scomunica nei confronti di Michael Guerin e dichiaro di
voler lasciare tutti i miei averi, che comprendono: tutto il mio denaro nelle
banche inglesi e irlandesi, il castello di famiglia, i terreni e le
piantagioni, al mio unico figlio Michael Guerin e a sua moglie Maria De Luca. �
Ai due venne un colpo.
- Com�� possibile? Perch� ha cambiato cos� idea? � chiese Michael.
- Mi ha lasciato questa poco prima di morire. � per lei � disse, rivolto a
Michael.
Michael lesse ad alta voce la lettera:
- �Caro Michael, forse ora � tardi per spiegarti il perch� delle decisioni che
ho preso in questi anni, ma mi sembra doveroso. Io adoro Maria e credimi, lei �
la donna perfetta per te, ma non potevo permettere che voi due vi sposaste
perch� non volevo che tu soffrissi come ho sofferto io quando � morta tua
madre. Tu non lo sai, noi due te l�abbiamo sempre tenuto nascosto, ma Giuly era
la giardiniera della nostra tenuta. Io l�amavo da morire, ma mio padre si �
sempre opposto al nostro matrimonio perch� lei non faceva parte della nobilt�.
Mio padre � morto giovane, perci� io ho potuto sposare Giuly senza tutte le
difficolt� che hai dovuto superare tu; ma quando � morta io sono morto con lei.
Non volevo farti soffrire come ho sofferto io, se per disgrazia, Maria dovesse
morire prima di te. Credimi, � una cosa che non augurerei nemmeno al mio
peggiore nemico. Ho pensato che se tu avessi avuto un matrimonio senza amore
avresti sofferto meno; per questo ho combinato il matrimonio tra te e Isabel,
sapevo che la detestavi. Sono stato un stupido, uno sciocco e un cieco. Non mi
rendevo conto che nel tuo sguardo c�era lo stesso sguardo che avevo io quando
guardavo tua madre, nei tuoi occhi la stessa determinazione che avevo io nel
lottare contro mio padre. Avevo giurato a me stesso di non farti soffrire, ma
ho fallito miseramente, rendendo la tua vita un inferno. La lucidit� che deriva
dallo stare per morire mi ha fatto aprire gli occhi e mi ha fatto capire che �
meglio soffrire ma avere avuto una vita piena di amore e di felicit�, che non
avere amato affatto, ritrovandosi nella vecchiaia col cuore vuoto e solo, ma
carico di amore da dare ad una persona che ormai non potr� mai pi� essere
nostra. Ti chiedo scusa per tutto quello che ho fatto e detto. Io amo te e
Maria e vi auguro ogni bene. Spero che siate felici, come lo sono stato io con
tua madre. Con affetto, Hank Guerin, conte di Stafford� �
Maria ormai stava piangendo a dirotto e Michael aveva gli occhi lucidi. Troppe
emozioni tenute dentro per troppo tempo, proprio come era successo quando era
morta sua madre. Ma ora aveva Maria accanto a s�, e non era pi� una bambina di
sette anni, ma era una donna, sua moglie, la futura madre dei suoi figli e con
lei avrebbe superato ogni sorta di difficolt�.
Il giorno seguente Maria e Michael tornarono al castello di famiglia, come
Conte e Contessa di Stafford, riconosciuti a tutti gli effetti come tali.
Michael si rec� immediatamente alla tomba del padre e parl� con lui per ore e
ore, raccontandogli tutto quello che aveva fatto nei quattro anni di
lontananza, esternando tutti i suoi sentimenti, le sue preoccupazioni e le sue
gioie. Finalmente aveva il cuore in pace, era sereno con se stesso e sapeva che
per lui e Maria era iniziata una nuova vita, una vita fatta di amore, felicit�,
dolcezza e tanta tanta gioia di vivere.
Scritta
da Kassandra |